ROMA – ’’La storia si ripete. Come accadde nel 2011, con la famosa lettera inviata al governo italiano a firma dell’allora presidente della BCE, Jean-Claude-Trichet, che ebbe effetti devastanti sullo spread e sulle borse, portando Mario Monti al Governo, oggi l’ex ministro delle finanza tedesco Wolfgang Schaeuble, in un articolo sul Financial Times, con la scusa di invitare Italia, Cipro e Grecia alla prudenza nell’utilizzo dei fondi europei a causa del loro carico debitorio eccessivo, sembra minacciare questi paesi di commissariamento’’. E’ quanto sottolinea Confintesa in una nota.’’Parole inaccettabili – dice Francesco Prudenzano, segretario generale di Confintesa – che minano ancora una volta l’interesse nazionale.
La minaccia, nemmeno tanto velata di Schaeuble, potrebbe ricreare le condizioni del 2011 quando crebbe il debito pubblico del 5% rispetto al PIL. L’Italia – continua Prudenzano – sta uscendo da un periodo di pandemia di cui non è responsabile e che ha messo a dura prova la nostra economia, rischiando di provocare uno tsunami dal punto di vista occupazionale. Il Recovery Plan potrebbe essere uno strumento per incentivare investimenti evitando inutili assistenzialismi. Su questo fronte è necessario rivedere tutta la strategia delle politiche attive del lavoro a cominciare dai centri per l’impiego che, come sono attualmente strutturati, non sono in grado di rispondere alle esigenze del lavoro.
Confintesa propone di affidare, sotto il controllo pubblico, l’incontro tra domanda e offerta alle parti sociali, uniche vere protagoniste del mercato del lavoro.Non servono – conclude Prudenzano – gli avvertimenti o le raccomandazioni di chi vorrebbe esercitare un’egemonia sugli Stati membri della UE. L’Italia, nonostante tutte le limitazioni europee, è un Paese che deve avere la difesa dell’interesse nazionale al primo posto nelle scelte economiche, come peraltro fa anche la Germania. Speriamo che le nostre istituzioni siano in grado di farlo’’.