Risse in provincia di Ragusa, Liuzzo (Italia Viva) applicare norme esistenti. E ricorda la norma Willy dal caso di Monteiro Duarte, il 21enne pestato a morte a Colleferro. Non si spengono gli echi e le riflessioni sui gravi episodi di risse tra giovani avvenuti in questi giorni in provincia di Ragusa, quella al porto turistico di Marina di Ragusa, quella in pieno centro a Scoglitti e, sembrerebbe, anche un’altra a Comiso in una zona di locali. Ad intervenire è Salvo Liuzzo, componente del comitato nazionale di Italia Viva,, che ricorda “le leggi ci sono, a cominciare dalla norma Willy. forse, è arrivato il momento di applicarle per dare un segnale”. Liuzzo si riferisce dunque alla cosiddetta norma Willy, dal caso di Monteiro Duarte, il 21enne pestato a morte nella notte tra il 5 e il 6 settembre dello scorso anno a Colleferro, e commenta “i protagonisti della movida violenta possono essere pesantemente sanzionati oltre a subire pene di una certa entità, da un minimo di sei mesi a un massimo di sei anni.
Poi, c’è la possibilità di applicare il daspo per la movida, vale a dire il divieto di accesso ai locali di intrattenimento e ai pubblici esercizi per i protagonisti di disordini o atti di violenza, oltre che rivolto a soggetti che abbiano riportato una o più denunce o una condanna non definitiva, nel corso degli ultimi tre anni, relativamente alla vendita o cessione di sostanze stupefacenti o psicotrope. Quindi, gli strumenti ce li abbiamo. Se vogliamo fare in modo che questo fenomeno cessi prima ancora di diventare davvero allarmante, è indispensabile renderli operativi nella maniera più adeguata possibile”. Ma Salvo Liuzzo sottolineaanche altri due aspetti: “il primo, lo sappiamo tutti, riguarda il potenziamento degli organici delle forze dell’ordine. Troppo poche le unità in servizio per coprire le necessità di un’area che, in alcune circostanze, diventa eccessivamente vasta da monitorare, almeno rispetto ai numeri a disposizione.
Il secondo, poi, riguarda direttamente le polizie municipali i cui costi dovrebbero essere sostenuti ancora di più e meglio. Non è possibile che si espleti il turno, almeno in alcune realtà della nostra provincia accade così, sino alle otto di sera, lasciando le ore serali completamente scoperte. E’ una questione di carenze economiche che poi incidono direttamente sulla tutela dei cittadini. E’ lo Stato che dovrebbe farsi carico di un potenziamento delle esigenze della municipale per garantire verifiche più puntuali e accurate sul territorio”. (da.di.)