Traccia un quadro a tinte fosche, il deputato regionale del Pd Nello Dipasquale in merito “ai rilievi pesantissimi che la Corte dei Conti ha mosso al Governo regionale sul bilancio”. Spiega Dipasquale “il fatto che la Corte dei Conti abbia parificato il bilancio 2019 muovendo rilievi pesantissimi al Governo regionale non vuol dire soltanto che il bilancio non era a posto (875milioni di euro di disavanzo) e che quindi sia lo Stato Patrimoniale che il Conto Economico della Regione non sono regolari, ma che da questo momento in poi non esiste copertura economica per nessuna nuova legge di spesa, fatte salve quelle dell’ultima finanziaria, almeno finché non si appianerà il disavanzo e sempre che non accada lo stesso per il rendiconto 2020 etc”.
Insomma, commenta il deputato dem ragusano “ogni giorno ne spunta fuori una nuova: prima lo stop alla norma per la stabilizzazione dei precari ASU dimostrando che il Governo regionale non ha saputo dialogare strategicamente con le opposizioni né è riuscito a trovare soluzioni per salvare la legge; poi la Corte dei Conti ha mosso rilievi pesantissimi al bilancio della Regione che, come avevamo denunciato ai tempi, era fatto malissimo. Non se ne può più… Il vero problema è che non si tratta di episodi che si esauriscono solo con una brutta figura del Governo, senza conseguenze, ma purtroppo hanno tutti dei risvolti spiacevoli per la Sicilia”.
Ma del resto già la settimana scorsa, in occasione dell’udienza della Corte dei Conti che ha sostanzialmente bocciato il rendiconto generale della Regione Siciliana per l’esercizio finanziario 2019, l’ex sindaco di Ragusa aveva affermato “la Corte dei Conti parlando di ‘disfunzioni gestionali e organizzative, irregolarità e sostanziale inattendibilità’ non ha fatto altro che trovare le parole più adatte per definire non solo il bilancio, ma l’intero Governo Musumeci che l’ha prodotto”ed aveva concluso “da quasi quattro anni sosteniamo in ogni dove che quello in carica è un Governo regionale inattendibile, incapace di gestire alcunché, aduso alle irregolarità e quindi non sorprende più di tanto l’esito dell’udienza che, in pratica, certifica quanto già noto.
È davvero sorprendente, piuttosto, che il Governo stia ancora in piedi, che Musumeci non abbia il coraggio di lasciare la poltrona restituendo l’isola ai cittadini perché scelgano un nuovo e diverso governo. È sorprendente che Musumeci e la sua corte continuino a presidiare con cieca ostinazione la Presidenza della Regione e i posti di Governo senza alcun pudore né rispetto per i siciliani”. (da.di.)