L'intervento del sindaco di Giarratana Bartolo Giaquinta sule discariche. Intanto il consigliere modicano Vito D’Antona chiede che il consiglio comunale affronti la questione in apposita seduta. Sulla allocazione delle discariche nel territorio di competenza dalla SRR Ato 7 Ragusa, è ancora aperto il dibattito. Ricapitoliamo sinteticamente quanto accaduto finora: l’assemblea presieduta dal sindaco di Ragusa Peppe Cassì aveva approvato, a maggioranza, il Piano d'Ambito di gestione dei rifiuti che prevede la localizzazione del primo sito di discarica (per il conferimento del rifiuto biostabilizzato dopo trattamento meccanico biologico) in area individuata al confine tra Modica e Ispica, come secondo sito di discarica (da realizzare all'esaurimento del primo) quello individuato in area al confine tra Vittoria ed Acate, mentre nel sito ragusano di Cava dei Modicani è prevista la realizzazione di un impianto di produzione di combustibile solido secondario (CSS) che va ad aggiungersi all’impianto di compostaggio e a quello di trattameto TMB.
Voto a maggioranza, dicevamo, per la contrarietà dei Comuni di Modica Ispica e Pozzallo, in quanto l’area scelta, contrada Zimmardo Bellamagna, si trova sì in territorio modicano ma vicino ai centri abitati di Ispica e Pozzallo. Polemica nella polemica, poi , in quanto il consigliere comunale di Modica, Vito DAntona, di Sinistra Italiana, aveva accusato il sindaco Ignazio Abbate di essere a conoscenza del fatto fin dal settemre 2018 ma di averlo tenuto per sè salvo rispolverarlo in tempi recenti. E questa settimana si registra l’intervento del sindaco di Giarratana Bartolo Giaquinta (per inciso segretario provinciale della federazione Pd) nella qualità, afferma lui stesso, “di proponente dell’inserimento del punto all’o.d.g. ed estensore della relazione di accompagnamento”. Giaquinta ripercorre le tappe dell’iter “l’assemblea non ha individuato nuovi siti (discariche per meglio comprendere) per l’impianto di che trattasi. I tre siti erano stati individuati all’interno del Piano Provinciale di Gestione Rifiuti – PPGR così come stabilito, all’unanimita’ dai sindaci della SRR nella seduta del 14 settembre 2018 in un’ottica di condivisione fra i territori.
Tali localizzazioni furono recepite anche nel Piano d’Ambito della SRR, nella variante adottata dal consiglio di amministrazione; tale variante seppur sottoposta più volte alla assemblea dei sindaci non era stata mai approvata dall’assemblea, rinviata più volte, per chiarimenti e riflessioni. Infine tali localizzazioni furono formalmente approvate con atto del primo commissario ad acta nominato dalla Regione a causa della inerzia degli organi decisionali della SRR. (decreto commissariale n. 3 del 12/02/2020). La assemblea della SRR del 17 giugno non ha inventato nuove localizzazioni ma ha finalmente ratificato le precedenti localizzazioni stabilendo cosa fare nei tre siti e l’ordine di utilizzo. Come si vede, quindi, tutto l’opposto di un iter affrettato e senza i dovuti passaggi di discussione”. Insomma, affemazioni che in pratica replicano a quanto sostenuto dai tre Comuni di Modica Ispica e Pozzallo.
Poi Giaquinta chiarisce anche la questione della valutazione ambientale (VIA/VAS) riguardo a questi atti, spiegando “va a valutazione ambientale il PPGR non il Piano d’Ambito, ne il decreto commissariale che localizza i siti e questo si evince dalle seguenti considerazioni: il Piano D’Ambito tutt’ora vigente, approvato dal Dipartimento Acqua e Rifiuti nel 2015 non andò a valutazione ambientale e il dipartimento lo approvò senza riscontarne la necessita; il commissario ad acta ha approvato la localizzazione dei siti senza fare riferimento a valutazione ambientale; il Dipartimento acqua e rifiuti con nota prot. N. 50589 del 27 novembre 2018 esclude che i piani d’ambito debbano essere sottoposti a valutazione ambientale. Il progetto esecutivo di tutto l’impianto (impianto di trattamento + discarica) quello si dovrà essere sottoposto a tutti i pareri compresa la valutazione ambientale”. Infine il sindaco di Giarratana chiarisce anche il punto della richiesta di intervento della Sovrintentenza ai Beni Culturali di Ragusa avanzata dai sindaci dei tre Comuni “ben venga, è necessario sottolineare, a questo proposito, che le aree indicate sono state scelte fra le aree del territorio provinciale escluse da qualsiasi vincolo di tutela ambientale, archeologica, naturalistica, paesaggistica etc.. etc.”.
E conclude “continuo a ritenere la soluzione a cui si è pervenuti saggia ed equilibrata, che fa gli interessi di tutta la comunità iblea, coinvolgendo tutti i territori in modo equilibrato, la migliore dal punto di vista delle buone prassi nei processi di smaltimento dei rifiuti. Faccio appello a tutti i Sindaci affinché si recuperi lo spirito unitario con cui si è operato fino ad ora, andando tutti assieme a chiedere il finanziamento di tale impianto da parte della Regione, cosi promesso dalla stessa”. Ed intanto il consigliere modicano di Sinistra Italiana Vito D’Antona interviene ancora una volta, prendendo spunto proprio dalle dichiarazioni di Giaquinta. E pone altre domande al sindaco Abbate rifacendosi a quanto dichiarato da questi “l’individuazione della discarica non può prescindere dalla compatibilità con il territorio. Il fatto che non ci sia ancora la Vas significa che ci sarebbero problemi continui con la gestione. .. Nella decisione devono essere coinvolti i Sindaci e la Soprintendenza ai Beni Culturali” e dalll’assessore all’ecologia “ .. dato l’assenso per una macro area costituita da miglia di ettari di terreno .. sempre in territorio modicano “.
Insomma, chiede D’Antona “perché Abbate ha taciuto in tutto questo tempo e, da quanto afferma Giaquinta, non si è adoperato per evitare, secondo lui, che altri decidessero, visto che ora reclama il coinvolgimento dei Sindaci interessati? Quale è il sito individuato dalla Società d’Ambito e quale è invece il sito indicato dal Comune di Modica? Chi ha deciso e sulla base di quali elementi o studi specialistici, per conto del Comune di Modica, la ubicazione della discarica nel territorio di Modica? Perché non è stato coinvolto il Consiglio Comunale su una scelta delicata come questa?”. Infine il consigliere di Sinistra Italiana avanza alcune ipotesi “si tratta, forse, di contrada Zimmardo Bellamagna, come paventato a febbraio 2020, già interessata da un impianto di biomassa autorizzato dal Comune di Modica e sul quale Abbate fino ad ora non ha voluto ascoltare i residenti della zona, tanto da fare intervenire la Soprintendenza, la quale ha dichiarato inefficace l’autorizzazione?
O si tratta di un’area in contrada Graffetta (tra Modica e Ispica) dove insistono anche diverse attività economiche?” per poi concludere “un Sindaco non può tenere all’oscuro la sua città su un problema così importante per la salute dei cittadini. A questo punto Abbate non può continuare a tacere; esca allo scoperto, informi i cittadini sull’intera vicenda, faccia conoscere quale è il sito individuato, prima di poterci trovare con le ruspe per la realizzazione di una discarica tra i carrubi e gli ulivi in piena campagna modicana” e rivolge un invito al Presidente del Consiglio Comunale “svolga il suo compito e faccia rispettare le regole; convochi urgentemente una apposita seduta”. (da.di.)