Cosa fare per migliorare la memoria? La nostra mente è sottoposta ogni giorno a una moltitudine di sollecitazioni. Sono tanti gli stimoli, le cose da fare, quelle con cui ci si confronta e anche quelle da ricordare. Dal fatto di rammentare dove si sono ad esempio lasciate le chiavi della macchina fino alla necessità di ricordare password, codici e PIN che si devono utilizzare per le esigenze più svariate. Non tutti sono però dotati di una buona memoria. Ciò si deve spesso al livello eccessivo di stress a cui è sottoposta quotidianamente la nostra mente. Si può comunque correre ai ripari, cercando di migliorare la memoria con diverse misure da mettere in atto. Accortezze, tutto sommato semplici da realizzare, che possono comunque risultare efficaci nella maggior parte dei casi. Nei prossimi paragrafi ne scopriremo alcune.
Strategie per migliorare la memoria: la Mindfulness
Con un minimo di pratica e di impegno è possibile riacquisire attenzione, lucidità e concentrazione, riuscendo così a migliorare la memoria. Ma quali strategie si possono intraprendere per raggiungere l’obiettivo? Un’ottima attività che può favorire concentrazione e memoria è ad esempio rappresentata dalla pratica di esercizi di Mindfulness.
Per chi non lo sapesse la Mindfulness è una disciplina articolata sulla meditazione. Si tratta di un allenamento fondato su esercizi specifici che coinvolgono il corpo e l’attenzione. La pratica ruota attorno a due concetti fondamentali: quello di consapevolezza e quello di concentrazione. Scopo della Mindfulness è di raggiungere uno stato di consapevolezza di sé, dei propri pensieri e delle proprie emozioni nel qui ed ora, in modo intenzionale ma distaccato e in maniera non giudicante.
Il fatto di concentrare la massima attenzione su cose realmente importanti permette di non essere distratti da dettagli poco significativi e consente anche di mettere in secondo piano i pensieri meno urgenti. Gli esercizi praticati con la Mindfulness aiutano così anche a ottimizzare la memoria.
Migliorare la memoria con la musica
Non tutti lo sanno ma anche ascoltare musica può essere d’aiuto per migliorare la memoria. La musica assicura infatti svariati benefici al nostro organismo, in primis quello di alleviare lo stress. È inoltre in grado di promuovere l’apprendimento e la neuroplasticità, ovvero la capacità del cervello di adattarsi. In tal senso, l’ascolto della musica costituisce una buona attività per ottimizzare la memoria.
Semplici trucchi per ottimizzare la nostra memoria
Esistono molte altri trucchi per allenare la memoria. Tra le misure da mettere in atto risulta ad esempio utile:
ripetere le informazioni più importanti ad alta voce;
cercare di concentrarsi su una sola cosa alla volta;
imparare a creare associazioni mentali;
scrivere il più possibile;
prendere appunti;
risolvere enigmi;
dedicarsi a giochi di strategia;
fare attività fisica regolare;
cercare di riposare bene, dormendo almeno otto ore ogni notte.
Anche camminare aiuta a migliorare la memoria e in generale incrementa le prestazioni del cervello. A porlo in evidenza sono numerosi studi scientifici. Altro toccasana per favorire la nostra memoria è la buona abitudine di immergersi nella natura. A porlo in rilievo è ancora una volta la scienza. Secondo uno studio condotto dal Professor Marc G. Berman e da alcuni colleghi dell’Università del Michigan, in America, la memoria a breve termine può essere migliorata del 20% camminando nella natura o anche solo guardando un’immagine di un paesaggio naturale. Per giungere a questa conclusione gli esperti hanno assegnato a dei volontari che hanno preso parte alla ricerca un compito che prevedeva la ripetizione in ordine inverso di sequenze numeriche. Dopo aver eseguito il compito, i volontari sono stati suddivisi in due gruppi. Un gruppo è stato inviato a fare una passeggiata in un bosco, mentre il secondo in una strada cittadina trafficata. Di ritorno dalla camminata tutti i partecipanti sono stati sottoposti a un test per valutare la loro memoria. Dai risultati è emerso che chi aveva camminato a contatto con la natura evidenziava un 20% di prestazioni mnemoniche in più rispetto a chi aveva passeggiato tra le vie cittadine.