Presentato in conferenza stampa nei giorni scorsi, e diffuso nella giornata di venerdì scorso, il programma dell’Estate iblea è finalmente una realtà, seppur a stagione estiva già avviata e con alcuni spettacoli e manifestazioni inserite ma già svoltesi.Un programma che ha assicurato la presenza di appuntamenti a Ragusa centro e a Ragusa Ibla, al castello di Donnafugata e a Marina di Ragusa (ma se non andiamo errati è stata dimenticata la popolosa frazione rurale di San Giacomo) e che peraltro ha voluto inglobare al suo interno, assicurando il patrocinio del Comune, manifestazioni che potremmo definire ormai ‘storiche’ e consolidate, da Melodica a Ibla grand Prize, dalla rassegna Liolà al Donnafugata Film Festival, dagli incontri letterari curati dalla libreria Ubik Terramatta, alla danza dell’Associazione Maria Taglioni, alla tragedia greca di 3drammi3 per finire al teatro di Palchi diversi della Compagnia Godot che in pratica, senza nulla togliere al resto, copre una gran parte del cartellone dedicato al Castello di Donnafugata.
Il tutto accompagnato da mostre di vario genere al San Vincenzo Ferreri, a Palazzo Cosentini, alla Chiesa di Sant’Antonino, alla galleria del Centro Culturale Commerciale. Non mancano poi appuntamenti di grande rilevanza, quali il concerto di Francesco De Gregori e le performances di Enrico Brignano e di Enrico Lo Verso. Tuttavia di fronte a tale sforzo del Comune per assicurare ai ragusani ed ai turisti una stagione estiva di ottimo livello e che spazia in vari settori, siamo costretti a ricordare una défaillances non da poco. Abbiamo parlato di patrocinio del Comune che spesso significa il contributo economico dell’ente a chi propone l’iniziativa o comunque il pagamento delle varie spese affrontate da quest’ultimo con la conseguenza che lo spettacolo può diventare gratuito o comunque con un biglietto di ingresso a basso costo.
Ebbene, tutto questo non è però valido per la Compagnia Godot, che, dicevamo poco sopra, copre con i suoi spettacoli teatrali (la prima de L’avaro di Moliére, I giganti della montagna di Pirandello, Con le ali dell’amore dai sonetti di Shakespeare) gran parte del cartellone previsto per il castello di Donnafugata. E sì perchè la Compagnia onore e vanto della nostra città, e lo avevamo ricordato recentemente, si dovrà fare carico di ogni spesa relativa alla realizzazione della rassegna, pagando di tasca popria l’affitto della scalinata, il noleggio delle sedie (tutte quelle previste dalla normativa Covid, ma che saranno occupate parzialmente in osservanza al distanziamento) e pagherà persino le spese per il personale dipendente dal Comune che in occasione delle serate dovrà effettuare orario straordinario. Insomma, un patrocinio ‘gratuito’ da parte del Comune che costringe la Compagnia a far pagare il biglietto d’ingresso per i propri spettacoli.
Senza dimenticare dicono con amarezza da Godot, che in contemporanea ai loro spettacoli al Castello, nel parco limitrofo, alla stessa ora, sono stati previsti per tre date altri spettacoli teatrali. Per non tacere del fatto che, nello stesso giorno del 26 agosto, alla stessa ora, le 21, mentre Godot mette in scena il testo pirandelliano I giganti della montagna, Enrico Lo Verso farà il monologo Uno nessuno e centomila dello stesso autore, creando sicuramente confusione tra gli spettatori. Ma intanto, noncuranti di tutto, Federica Bisegna e Vittorio Bonaccorso, con i loro attori, hanno incassato il grande successo della prima de L’avaro moliériano andato in scena venerdì scorso. Lunghi applausi hanno accompagnato la messa in scena molto apprezzata per i suoi tratti assolutamente originali, frutto di una regia pirotecnica e dinamica con un continuo ritmo incalzante, con incursioni musicali vivaci e pantomime e che ha trovato ispirazione nella commedia dell’arte.
Vittorio Bonaccorso, nella sua regìa ha scelto un gioco scenico usato a volte appunto nella commedia dell'arte con la scelta di mantenere gli attori sempre in scena. Eccellenti i giovani attori impegnati sulla scalinata che hanno dato ulteriore prova del livello qualitativo raggiunto, frutto della costanza e della dedizione con cui si affronta ogni giorno quest’impegno che è fare teatro. Infine, colorati e originali anche i costumi curati dalla Bisegna con un richiamo al classico ma realizzati con grande estro.(daniele distefano)