Tre province più a rischio perché superano i 150 casi per 100.000 abitanti e due di queste sono siciliane: sono Caltanissetta (272), Cagliari (257) e Ragusa (193). Non solo, l'Isola registra anche la percentuale più alta fra le regioni italiane sia per quanto riguarda la ospedalizzazioni, 8%, che per le terapie intensive 5% (la media nazionale è, rispettivamente, di 3% e 2%). È quanto emerge dal monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe relativo alla settimana 21-27 luglio.Secondo il report, la "quarta ondata" in Italia è già in atto. A livello nazionale, nell'ultima settimana, rispetto alla precedente, si registra un incremento del 64,8% di nuovi casi (31.963 contro 19.390). In aumento anche i casi attualmente positivi (da 49.310 a 70.310, più 42,6%), le persone in isolamento domiciliare (da 47.951 a 68.510, più 42,9%), i ricoveri con sintomi (da 1.194 a 1.611, più 34,9%) e le terapie intensive (da 165 a 189, più 24%).
«Continuano a salire – spiega Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione – i nuovi casi settimanali, sottostimati dall’insufficiente attività di testing e dalla mancata ripresa del tracciamento dei contatti, reso sempre più difficile dall’aumento dei positivi».Infatti, a fronte di un’impennata del rapporto positivi/persone testate – dall’1,8% della settimana 30 giugno-6 luglio al 9,1% di quella 21-27 luglio – la media mobile dei nuovi casi ha subito una flessione nell’ultima settimana. «In altre parole – continua Cartabellotta – il virus circola più di quanto documentato dai nuovi casi identificati: di fatto siamo entrati nella quarta ondata».
Covid: i decessi
Dai casi ai decessi, passando per i ricoveri, cresce l’epidemia e «di fatto siamo entrati nella 4/a ondata». Dopo 15 settimane di calo, tornano a salire le vittime: 111 nell’ultima settimana, sono state il 46% in più rispetto ai 76 della settimana precedente. Lo rileva il monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe relativo alla settimana 21-27 luglio 2021, che vede un incremento settimanale del 64,8% di nuovi casi (31.963 rispetto 19.390), un aumento del 42,9% di persone in isolamento (68.510 rispetto a 47.951), un aumento del 34,9% di ricoveri con sintomi (1.611 rispetto a 1.194) e del 14,5% delle terapie intensive.
Coviud. i vaccini
Mentre la variante delta si avvia a diventare prevalente, quasi 3,2 milioni di over 60 non hanno ancora completato il ciclo vaccinale: in particolare, 2,06 milioni (11,5%) non hanno ancora ricevuto nemmeno una dose con rilevanti differenze regionali (dal 19,9% della Sicilia al 6,4% della Puglia) e 1,11 milioni (6,2%) sono in attesa di completare il ciclo con la seconda. Lo rileva la Fondazione Gimbe nel suo report settimanale.
«Da circa 2 mesi l’incremento delle coperture in questa fascia d’età – sottolinea Renata Gili, responsabile ricerca sui Servizi sanitari della Fondazione – è quasi esclusivamente legato al completamento di cicli vaccinali, mentre rimane 'congelatò il numero di over 60 che ricevono la prima dose, segno di una persistente esitazione vaccinale proprio dei soggetti più esposti a rischio di malattia grave». In dettaglio, degli oltre 7,3 milioni di 60-69enni, 5.554.115 (74,6%) hanno completato il ciclo vaccinale e 705.431 (9,5%) hanno ricevuto solo la prima dose; degli oltre 5,9 milioni di 70-79enni, 5.041.760 (84,5%) hanno completato il ciclo vaccinale e 280.691 (4,7%) hanno ricevuto solo la prima dose; degli oltre 4,4 milioni di ultra 80enni, 4.119.891 (92%) hanno completato il ciclo vaccinale e 120.582 (2,7%) hanno ricevuto solo la prima dose.