Ragusa ha ricordato Maria Occhipinti nel centenario della nascita. Iniziative varie in memoria di “una donna di Ragusa”. Nel centenario della nascita, 29 luglio 1921, Ragusa ha ricordato con diverse iniziative la figura di Maria Occhipinti, la “donna di Ragusa” che il 5 gennaio 1945 si rese protagonista di una coraggiosa ed eclatante azione contro il rastrellameto, da parte dell’esercito italiano da poco ricostituitosi, di giovani uomini da arruolare e da inviare sui fronti di guerra del Nord Italia dove si combattevano le ultime feroci battaglie contro gli ex alleati nazifasciti. Il 5 gennaio 1945 centinaia di donne di Ragusa cercarono di impedire che l’esercito rastrellasse lungo le strade della città, gli uomini abili a combattere; i rastrellamenti furono il sistema adottato in seguito alla diserzione di massa con cui i richiamati alle armi risposero agli ordini del governo.
Una di queste donne, Maria Occhipinti, incinta di 5 mesi, si sdraiò davanti al camion mezzo pieno di ragazzi e anche anziani, impedendogli di proseguire la sua marcia. L’assalto al camion militare e la fuga dei rastrellati diede inizio alla rivolta del “Non si parte”, divampata in tutta l’isola, ma particolarmente cruenta nel ragusano, dove ebbe carattere di insurrezione armata, con decine di morti da ambo le parti, centinaia di arresti e deportati tra carceri e confino. Alla fine del 1946, Maria Occhipinti, scarcerata, tornò a Ragusa e da quel momento divenne militante anarchica e antimilitarista. Si batté per l’emancipazione femminile, per la pace contro il riarmo, ovunque si trovasse. Per oltre trent’anni infatti girò l’Italia e il mondo prima di rientrare in Italia e stabilirsi a Roma. Il suo impegno per la pace la portò, tra l’altro, ad essere tra le fondatrici, assieme allo scrittore Carlo Cassola, della Lega per il Disarmo Unilaterale; testimoniò nei suoi libri e nei suoi numerosi interventi, la sua avversione al militarismo, e fu anche a Comiso, negli ultimi mesi della lotta contro a base missilistica americana, intervenendo in piazza.
Nell’ambito delle iniziative, anche istituzionali che hanno ricordato Maria Occhipinti, vogliamo citare per prima quella del movimento No Muos e della galassia delle associazioni libertarie ed anarchiche, cui si deve il merito, nei decenni scorsi, di aver tenuto vivo, e promosso, il ricordo di quella donna coraggiosa, ricordo che rischiava di cadere nell’oblio e la cui fiamma è stata tenuta viva da due rilevanti figure dell’anarchismo, lo scomparso Franco Leggio e Pippo Gurrieri che ne ha raccolto l’eredità ideale. Il Gruppo anarchico di Ragusa, il Comitato di Base NO MUOS, il circolo Lebowski, la CUB e la Federazione USB per il sociale hanno voluto ricordarla, presenti l'attrice Loredana Cannata e Marilena Licitra, figlia di Maria Occhipinti, con un intervento di Pippo Gurireri, presso la rotonda Maria Occhipinti di Ragusa, a lei intitolata grazie alla mobilitazione del modo libertario. Inevitabille, per gli anarchici, collegare i fatti del gennaio ’45 con la mobilitazione attuale No Muos “le lotte di Maria Occhipinti, di cui il 29 luglio ricorre il centenario della nascita, hanno molte attinenze con la lotta contro il MUOS di Niscemi, dove gli attivisti e le attiviste, e le mamme NO MUOS della città, hanno dato vita a numerosi blocchi stradali per impedire ai mezzi militari di scorta a quelli dei cantieri, la costruzione del MUOS; un antimilitarismo d’azione in cui oltre alle parole e agli scritti, sono i corpi l’arma principale di chi si oppone alle folli scelte del militarismo e dell’imperialismo.
Dopo le grandi battaglie contro la costruzione della base missilistica di Comiso, la lotta NO MUOS è quella che più si è mossa e si muove in sintonia con i morti del Non si parte: mobilitazione popolare dal basso, azione diretta, avversione totale alla guerra e alla militarizzazione del territorio”. Ricordano infine che “il 7 agosto il Movimento NO MUOS ritorna a percorrere i sentieri della resistenza, con l’assemblea al cancello principale della base dei Marines USA. La lotta non si ferma; la lotta non si può fermare. Per una Sicilia libera dall’occupazione militare, per un Mediterraneo di pace, ponte tra i popoli, libero da guerre e sfruttamenti multinazionali e imperialistici”. Sull versante istituzionale, lo scorso 28 luglio, presso il Centro Commerciale Culturale di Via Matteotti, 61 a Ragusa, c’è stato un convengo sulla figura di Maria Occhipinti organizzato dalla Consulta Comunale Femminile, con interventi di Giuseppina Pavone, presidente dell’organismo, di Laura barone, autrice del libro sulla Occhipinti, di Carmelo Arezzo, vicepresidentedel Consorzio Universitario di Ragusa e dell’assessore Giovanni Iacono, metodologo – sociologo. Presente Marilena Licitra, figlia di Maria Occhipinti, che ha letto brani e poesie dagli scritti della madre.
Le iniziative in ricorda della Occhipinti erano iniziate il 23 luglio, nell’ambito della rassegna di libri Liolà, a Marina di Ragusa, dove Laura Barone aveva discusso del proprio libro “Maria Occhipinti. Storia di una donna libera”, omaggio a questa coraggiosa figura di donna, con Stefano Vaccaro. (daniele distefano)