Un disastro ambientale di proporzioni enormi a cui il Ragusano non era certo nè abituato nè preparato, l’incendio della forestale di Calaforno e dei territori limitrofi, compresa la frazione rurale di san Giacomo, hanno provocato molti commenti, dalla politica alla società civile, dai partiti alle realtà civiche. Ognuno con un proprio approccio che però nel complesso costituiscono una visone generale. Per esempio il capogruppo 5 stelle al consiglio comunale di ragusa, Sergio Firrincieli chede senza mezzi termini che “una delle cose piu’ urgenti da fare è inasprire le pene nei confronti degli autori di questi drammatici reati ambientali”. Dopo aver effettuato un soprallugo in alcune delle zone interessate dagli incendi ed essersi “reso conto che la situazione è molto più grave rispetto a quella che viene descritta.
Danni incalcolabili, ettari ed ettari di bosco non più esistenti, abitazioni rurali prese di mira, animali morti”, Firrincieli aggiunge “le fiamme hanno lambito il territorio di San Giacomo, dove per fortuna i danni sono stati limitati, ma hanno creato un disastro lungo il territorio della forestale dalla parte della diga di Santa Rosalia, in prossimità di Giarratana”. Poi commenta “una sofferenza tale merita pene esemplari. Basta con i fronzoli, con i piagnistei, con le ipocrisie, con le frasi di circostanza, piuttosto prendiamo la situazione in mano. E’ necessario l’inasprimento delle pene per chi commette determinati reati ambientali. In più, un altro aspetto della legislazione vigente, secondo me, dovrebbe essere preso in considerazione. Allo stato attuale, infatti, vige l’inedificabilità per almeno 15 anni sui territori interessati dagli incendi.
Secondo me, questo termine deve essere innalzato a 115 anni cosicché nessuno possa mai sperare, adesso ma anche nelle prossime generazioni, di potere costruire un edificio in aree che un tempo erano i nostri boschi”. Il capogruppo pentastellato al Comune di Ragusa conclude “è doveroso ringraziare tutti i rappresentanti delle forze dell’ordine che si sono scommessi per riuscire a compiere questa immane impresa, spegnere un incendio alimentato dal vento di scirocco. Auspichiamo, inoltre, che i responsabili possano essere assicurati alla Giustizia. Perché mi pare che ci sia poco che si possa dire rispetto al fatto che un evento del genere sia di natura dolosa visto che non c’è stata continuità, ovvero che, a quanto pare, le fiamme siano state appiccate in più punti”.
E sul frnte delle associazioni civiche, anche l’intervento di Novantasettecento-Codice avviamento progetto, che “ non rimane insensibile al grido di dolore che si è levato alto in queste ore. E, dopo un doveroso ringraziamento a tutti coloro che si sono spesi per domare le fiamme e per salvare le persone e gli animali rimasti intrappolati, ha deciso di avviare un ragionamento per garantire la definizione di risposte rapide e concrete tese a creare le basi per il rimboschimento” Dall’associazione aggiunngono “in questo contesto, naturalmente ci attendiamo che un doveroso contributo sia fornito dalla deputazione regionale dell’area iblea al fine di intercedere nei confronti della Regione per individuare le somme necessarie alla ripartenza. Le richieste di calamità provenienti dai Comuni di Giarratana e Monterosso potrebbero, inoltre, trovare il supporto anche da parte del Comune di Ragusa, sebbene i danni in quest’ultimo territorio siano oggettivamente di entità inferiore rispetto agli altri due.
Ma questo non significa che anche Ragusa non debba essere partecipe di questo percorso. E, di certo, un’altra proposta concreta è quella relativa all’utilizzo dei fondi ex Insicem. Si tratta di un aspetto che merita di essere preso in considerazione. Così come, diciamo noi, l’utilizzo dei droni potrebbe rappresentare una delle risposte più efficienti sia sotto l'aspetto preventivo che anche di controllo rispetto ad atti scellerati”. Poi le conclusioni “faremo in modo che il nostro consigliere comunale di riferimento a Ragusa, Mario D’Asta, possa esercitare un’adeguata azione di pungolo, a tal riguardo, nei confronti dell’amministrazione comunale affinché possano essere definite le risposte, per la parte di competenza dell’ente di palazzo dell’Aquila, che tutti si attendono. Non possiamo permetterci di lasciare da sole queste comunità. La politica ha l’obbligo di dare delle risposte immediate”.
E dalla società civile anche la presa di posizione del Gruppo di acquisto solidale (GAS) del territorio che hanno inviato una lettera aperta al prefetto, in cui “esprimono preoccupazione e sconcerto per il fenomeno dei roghi che investe il nostro territorio e che ha visto la devastazione del bosco di Calaforno con il risultato di ingenti danni al patrimonio boschivo oltre che a proprietà private e soprattutto alla morte atroce di animali che, a quanto pare, non sarebbero stati liberati da recinti e voliere, negando loro di fatto una probabilità di salvezza”. I Gas Colibrì Ragusa, Mazzarelli Marina di Ragusa, Il Melograno Ragusa, Ibla Ragusa, Il Filo di Paglia Comiso e Baraka Vittoria inoltre “sollecitano il Prefetto alla verifica dei fatti e delle responsabilità, mentre propongono la statuizione di un tavolo permanente con gli attori istituzionali, le associazioni di volontariato e ambientaliste, che faccia proposte atte a contrastare il fenomeno. Come associazioni di cittadine e cittadini che praticano sostenibilità e consumi critici e rispettosi della natura reclamano il diritto alla tutela del patrimonio ambientale e l’informazione sul reale stato dei fatti”. (da.di.)