Un trojan nel telefonino di Vanessa per seguirla sempre. Potrebbe essere stato questo il sistema ideato da Antonino Sciuto per conoscere in ogni momento tutti i movimenti della sua ex, Vanessa Zappalà. Questa potrebbe essere la modalità con cui Antonino è riuscito ad uccidere Vanessa con la pistola, intorno alle tre di domenica mattina, sul lungomare di Aci Trezza. E’ questa una delle ipotesi investigative che i carabinieri del comando provinciale – coordinati dalla Procura e, in particolar modo, dai magistrati del gruppo specializzato in reati da “Codice rosso” – tengono in grande considerazione. L’ipotesi al vaglio dei carabinieri è legata al fatto che Antonino in passato ha lavorato in una ditta di telefonia e in cui l’utilizzo di sistemi anche sofisticati era di facile accesso ai dipendenti.
Questo spiega anche il perché di quella “confidenza” con il Gps e le applicazioni che permettevano di seguire passo passo il rilevatore di posizione installato sia nell’auto di Vanessa sia in quella del padre della giovane, Carmelo Zappalà; ecco spiegato il perché della sua bravura nel sistemare le componenti elettroniche delle autovetture che alcuni cittadini di Trecastagni di tanto in tanto gli affidavano. Oggi nella chiesa Madre di San Giovanni La Punta si sono tenuti i funerali di Antonino, che si è tolto la vita subito dopo aver uccisa la sua fidanzata. (Fonte La Sicilia, articolo a firma di Concetto Mannisi)