E’ positivo a tutto tondo il commento del deputato regionale Pd Nello Dipasquale sulla festa regionale dell’Unità svoltasi a Marina di Ragusa giovedì e venerdì scorsi, organizzata dal Partito Democratico regionale con la collaborazione delle segreterie provinciale e comunale del partito stesso. Dipasquale ricorda che “la manifestazione si è articolata su tra siti diversi: la sede del Comune di Ragusa in via Brin, la Terrazza sul Porto e la Rotonda sul Mare sul lungomare Andrea Doria e che ha visto la presenza complessiva di 14 tavoli di confronto durante i quali i partecipanti sono stati coinvolti da ospiti locali, regionali e nazionali, parlando di sanità, lotta alla mafia, politiche comunitarie, emergenza incendi boschivi, enti locali, politiche del lavoro, e tanti altri argomenti senza dimenticare lo stesso PD e la sua attività”.
Poi il deputato ragusano dem commenta “il Partito Democratico ha il coraggio e la forza di organizzare momenti di confronto con i cittadini e per me è stato veramente emozionante poter tornare a parlare di Politica tra la gente. Abbiamo ospitato, tra gli altri, gli ex ministri Paola De Micheli e Francesco Boccia, il componente della segreteria nazionale Nicola Oddati, il vice segretario nazionale Giuseppe Provenzano, già ministro per il Sud. Abbiamo contribuito al confronto democratico tra vertici di partito, iscritti e non iscritti, questo era il nostro principale obiettivo e ci siamo riusciti”. Poi Nello Dipasquale conclude con una metafore automobilistica “la Festa dell’Unità regionale del PD rappresenta sempre per la comunità democratica un appuntamento di grande valenza, un po’ come fare la messa a punto all’automobile: ci siamo incontrati, tutti insieme, ci siamo confrontati scambiandoci idee e posizioni, abbiamo rinsaldato i nostri rapporti pronti a nuove sfide.
Soprattutto elettorali. Da qui si parte per costruire la proposta politica da sottoporre ai cittadini nelle prossime elezioni regionali e saremo pronti ad offrire un’alternativa credibile e di rilievo ai siciliani che non ne possono più del governo Musumeci”. (da.di.)