Il consiglio comunale di Ragusa ieri sera ha approvato la delibera con la quale viene prorogato la concessione del suolo su cui è stata costruita la sede dell’Avis, il diritto che era stato concesso nel 1994 per anni 40 è stato prorogato a 99 anni. Per l’Avis di Ragusa è un atto di notevole importanza, la programmazione associativa, la programmazione economico-finanziaria pluriennale che caratterizza la nostra attività potrà essere fatta con grande serenità e pensando al futuro in maniera lucida e concreta. L’Avis di Ragusa è una delle poche in Italia ad avere una propria sede nella quale oltre all’attività di carattere associativo viene svolta l’attività di raccolta del sangue. La crescita della nostra Associazione che abbiamo registrato sin dalla fondazione nel 1978, è stata costante ed impetuosa, fino a fare dell’Avis di Ragusa “La capitale d’Italia dei donatori di sangue” questo è il titolo dato dal quotidiano “Repubblica” ad un dossier sulla donazione di sangue in Italia.
Una delle chiavi importanti di questa crescita e di questo successo è potere contare su una propria sede nella quale raccogliere il sangue, la sensibilità il senso civico e la generosità dei cittadini ragusani rappresentano la base sulla quale abbiamo costruito un solido edificio i cui pilastri sono i donatori con il loro senso civico, i dirigenti avisini che si sono succeduti in questi quarant’anni, le Istituzioni sempre vicine ed attente alle problematiche del sangue, ed il nostro personale per professionalità e spessore umano. Abbiamo superato la fase dell’emergenza e del coinvolgimento emotivo, infatti abbiamo costruito su questi pilastri solidi un piano “elevato” che è rappresentato dalla cultura della donazione. Le famiglie ragusane si sono arricchite di una nuova tradizione, donare sangue. Ragusa ha il primato di avere 143 donatori su 1000 abitanti rispetto alla media in Italia 30/1000, ha una percentuale di donatrici del 40%, iscrizione dei diciottenni che oscilla intorno al 50%, l’OMS ha individuato in 14 litri/1000 abitanti il fabbisogno di plasma, Ragusa supera 40 litri/1000 abitanti ed in Italia non abbiamo raggiunto il fabbisogno.
Desidero fornire questi dati perché danno maggiormente il senso della dimensione sociale che ha raggiunto l’Avis di Ragusa e rendono più comprensibile l’amore e l’orgoglio dei ragusani per questo grande patrimonio culturale e solidale. Il consiglio comunale e l’amministrazione con in testa il sindaco Cassì, non sono estranei all’Avis, non sono degli spettatori, sono loro stessi parte integrante della nostra associazione, sono giustamente orgogliosi di questa associazione che conta quasi 11.000 donatori. Desidero rivolgere, nella qualità di Presidente a nome di tutto il consiglio direttivo e di tutta l’Avis, un sentito ringraziamento al sindaco Peppe Cassì, che assunse l’impegno della proroga nel 2018 invitato dall’Avis poco prima del ballottaggio insieme all’altro candidato Tringali, ai capi gruppo di tutti i partiti di cui ho apprezzato il contenuto dei loro interventi, al consiglio comunale ed a tutti i consiglieri che hanno votato la delibera all’unanimità.
Capita spesso ascoltare lamentele da parte di cittadini nei confronti della classe politica, in questa occasione bisogna avere l’onestà di riconoscerne il merito, lo facciamo con vero piacere e con un pizzico di soddisfazione. Questa occasione ha dimostrato come l’Avis sia il patrimonio di tutti i cittadini, che al di là del ruolo svolto da ciascuno e dalle convinzioni politiche, si riconoscono e si ritrovano insieme in questa grande associazione.