Green pass, il racconto della settimana. Ultima destinazione. Arrivato alle porte del Paradiso mi trovo davanti un Angelo Raggiante con una spada luminosa in mano che mi sbarra il cammino. Subito mi affretto a dirgli: “io sono sempre stato buono, non ho commesso gravi colpe e anzi qualche volta ho anche aiutato glia altri! Credo che il mio posto sia qua!” L’Angelo Raggiante sbuffa e mi dice: “si, si ma di tutto questo non me ne frega niente. Ce l’hai il green pass? Fammelo vedere!” Resto a bocca aperta: “Ma veramente… no… devo averlo perso… e poi pensavo che servissero le buone azioni non un certificato verde!” “Hai pensato male, niente green pass niente Paradiso!” “Ma veramente… ecco…” “E ora levati dalla porta che sta arrivando una comitiva di gente prenotata tutta con il green pass! Vai via che qui non è posto per te!” Chino la testa e sconsolato comincio a vagare, non so dove andare, una vita di sacrifici e di buone azioni ed ecco come sono andato a finire! Ad un tratto vedo un sentiero che, a differenza di quelli che ho appena fatto, è tutto lastricato di buone intenzioni che luccicano e brillano. Comincio a percorrerlo e ad un tratto incontro un cartello con una freccia e con su scritto “Fiume Stige a 100 metri”.
Allungo il passo e dopo una curva vedo il Fiume Stige e un altro gran cartello con su scritto “Traghetti Caron Dimonio con occhi di bragia! Benvenuti!”. Mi affretto e arrivo al traghetto che si sta preparando per la partenza ma mi assale un dubbio: “Ma oggi è il primo settembre, vuoi vedere che il green pass è diventato obbligatorio per salire sui traghetti?” Molto timoroso mi avvicino al traghetto. Il proprietario Caron Dimonio è già sulla nave, mi fa un sorriso e mi dice: ”Forza, forza, aspettavamo te per salpare!” Mi avvicino quasi tremante e con un filo di voce gli dico: “Però non ho il green pass…” “Ma chi se ne frega! Sali sali che siamo già in ritardo!” Salto su. Vedo una poltrona e mi ci tuffo. Stravaccato sulla poltrona mi faccio cullare da una musica ipnotica che mi induce all’oblio. Il traghetto parte e io sono con gli occhi spalancati e la mente vuota. Non so quanto tempo sia durata la traversata, ma ad un tratto vedo l’altra sponda che si avvicina e mano a mano che si fa più vicina un enorme cartello “Trovate ogni speranza o voi che entrate!”
Sbarchiamo e su un leggero pendio si staglia contro il cielo un enorme castello medievale. Salendo mi accorgo dell’enorme porticato con due battenti di piombo spalancati e davanti al porticato una figura inquietante con corna e zoccoli e coda appuntita che sta fumando da un grande narghilè. Mi avvicino e sul suo petto leggo una piastrina “Lucipher Receptionist”. Mi fa segno di avvicinarmi e io già penso che mi chiederà anche lui il green pass. Lui inizia: “Se vuoi entrare mi devi dire qualcosa di cattivo che hai fatto nella tua vita!” e mi guarda sornione. Mi sento preso alla sprovvista e balbetto un po’, non so cosa dire. “Avanti , avanti che non abbiamo tutta l’eternità a disposizione!” mi incalza lui. Tiro un respiro e dico: “Da ragazzino ho fumato sigarette di nascosto dai miei genitori!” “E poi?” Mi sento un po’ rincuorato e continuo: “Sfogliavo le riviste dove c’erano le donne in costume o in abbigliamento intimo e facevo cattivi pensieri.” “Ok! Dimmi ancora” “Ho commesso atti impuri!” “Da solo o in compagnia?” – mi fa lui.
“Da solo e in compagnia!” “Visto! quasi ci siamo! Dimmene un’altra.” Ormai sono partito per la tangente e faccio: “Una volta in un supermercato ho preso due bottiglie di spumante e sono uscito senza pagare!” “Cosi mi piace! Bravo! Ora vieni qui e dai due boccate al narghilè, c’è un’ottima miscela marocchina!” Mentre comincio a fumare lui continua: “Vedi quelle scale la in fondo? Appena finisci di fumare vai e comincia a scendere. Arriverai al girone degli adulteri dove sicuramente stanno facendo una grande festa! Ti accorgerai che sei arrivato perché ci sarà una musica pazzesca!” Smetto di fumare, non vedo l’ora di andare a questa festa che si preannuncia bella tosta.Ma lui mi ferma: “Aspetta non dimenticare i DPI!” “Cosa?” “I Dispositivi di Protezione Individuale!” “Anche qui con le maledette mascherine!!” faccio sconsolato. “Ma quale mascherine! Tieni! – e mi mette in mano una scatola di profilattici – “e sempre meglio essere prudenti!”
Parto di corsa, comincio a scendere le scale e ad un tratto comincio a sentire, sparata al massimo, Sympathy for the Devil dei Rolling Stones! “Sono arrivato!” dico a me stesso! Mi sveglio di soprassalto con lo stomaco sottosopra e subito penso: “pesante la caponata di ieri sera!” Apro gli occhi, sul comodino vedo il pacchetto di DPI e dalla radio lasciata accesa escono le note degli Stones! Devo scappare in bagno! dario distefano