L'encefalomielite mialgica o sindrome da stanchezza cronica. Le persone con la ME/CFS cronica spesso non sono in grado di svolgere le loro attività abituali perchè hanno una stanchezza “schiacciante” che non migliora con il riposo. La ME/CFS può peggiorare dopo qualsiasi attività, sia fisica che mentale. Questo sintomo è noto come malessere post-sforzo. Altri sintomi possono includere problemi di sonno, pensiero e concentrazione, dolore e vertigini. La ME/CFS cambia la capacità delle persone di svolgere le attività quotidiane, come fare la doccia o preparare un pasto e molto spesso rende difficile mantenere un lavoro, andare a scuola o prendere parte alla vita familiare e sociale ed almeno un paziente su quattro è costretto a letto o a casa per lunghi periodi durante la malattia. Sebbene sia più comune nelle persone adulte tra i 40 e i 60 anni, la malattia colpisce bambini, adolescenti e adulti di tutte le età ed in particolare le donne.
DIAGNOSI
Non ci sono, attualmente, esami specifici per diagnosticare ME/CFS (sindrome da fatica cronica) ma esistono delle linee guida che possono aiutare il medico a scoprirla. Per poter affermare che si tratti di tale malattia deve essere presente, da almeno sei mesi, una fatica cronica continua che non è alleviata dal riposo, peggiora con piccoli sforzi e provoca una importante riduzione delle attività lavorative, sociali e personali. La fatica cronica consiste in una stanchezza intensa (spossatezza), sia mentale che fisica, che compare anche facendo uno sforzo fisico minimo. Non deve essere causata da una malattia nota e deve essere diversa dalla comune sonnolenza o mancanza di motivazione. Devono, inoltre, essere presenti quattro o più dei seguenti disturbi da almeno sei mesi:
– alterazioni della memoria e della concentrazione, così gravi da ridurre sostanzialmente le attività lavorative e personali
– faringite
– dolori dei linfonodi cervicali e ascellari
– dolori muscolari e delle articolazioni, senza infiammazione o rigonfiamento delle stesse mal di testa (cefalea), diverso da quello eventualmente presente in passato
– debolezza dopo l'esercizio fisico, che dura da almeno 24 ore
Devono, inoltre, essere escluse tutte le condizioni mediche che possono giustificare i disturbi presenti quali, ad esempio:
– infezioni croniche
– ipotiroidismo
– disfunzioni (malfunzionamento) dell'ipofisi
– epatite B o C
– tumori
– depressione maggiore
– schizofrenia
– demenza
– abuso di sostanze alcoliche
– obesità
Spesso, le persone con la ME/CFS sindrome da fatica cronica hanno disturbi tipici di un'influenza cronica che dura per anni. L'accertamento (diagnosi) della sindrome da fatica cronica, non esistendo esami specifici, in definitiva consiste nel confermare o escludere altre malattie, caso per caso. I disturbi causati dalla fatica cronica, così come quelli determinati dalla sindrome della fatica cronica, si presentano spesso in associazione con altre malattie, in particolare:
– fibromialgia
– sindrome della gambe senza riposo
– cefalea muscolo tensiva
– sensibilità chimica multipla
– sindrome dell'intestino irritabile
– disordine dell'articolazione temporo-mandibolare
– dismenorrea
– cistite interstiziale
TERAPIA
Non esiste una cura specifica per la sindrome da fatica cronica. L'approccio consigliato prevede l'integrazione di terapie farmacologiche e non, e di un opportuno stile di vita. I principi fondamentali da osservare sono:
– sostegno emotivo del malato
– riduzione dei disturbi (sintomi)
– miglioramento funzionale
Le terapie farmacologiche comprendono l'uso di:
– immunomodulanti
– cortisonici
– antivirali
– antidepressivi
– ansiolitici
Negli ultimi anni è stata messa in discussione l'efficacia di interventi non farmacologici quali la terapia cognitivo-comportamentale e l'esercizio fisico aerobico graduato. La ME/CFS è una malattia invalidante e complessa. Le Fonti
http://www.cfsitalia.it/index.html
https://www.issalute.it/