Ragusa, crisi nella maggioranza consiliare che sostiene Cassì? Sembrerebbe essere stata confermata, e venuta allo scoperto, la presunta crisi all’interno della lista di maggioranza che sostiene l’amministrazione Cassì, crisi di cui si parlava da tempo, a mezza voce, sopratutto da ambienti dell’opposizione, senza che però nessuno della lista Cassìsindaco si sbottonasse più di tanto. Ed invece, nella seduta del consiglio comunale di metà settimana scorsa, ecco che dal buio della notte all’improvviso è sbucato l’icesberg che non sappiamo se affonderà il titanic varato da Cassì&co. Alla chiama per la votazione di un argomento all’ordine del giorno ci si rende conto che sono assenti tre consiglieri di maggioranza e ciò porta il capogruppo della lista del sindaco, Andrea Tumino a dichiarare, al quotidiano locale, che, piuttosto che uscire dall’aula, i colleghi consiglieri potevano votare no. Immediati i commenti sull’accaduto da parte del capogruppo consiliare 5 stelle Sergio Firrincieli e del direttivo di Fratelli d’Italia.
Firrincieli, dopo avr esordito con un “la maggioranza di Cassì è al capolinea, e adesso che cosa accadra’?”, ironizza “sulle dichiarazioni dell’avvocato Andrea Tumino che, inaugurando la nuova figura del “non capogruppo” che non sa neppure percepire gli umori di chi dovrebbe guidare, dimostra di essere ineccepibile come legale ma di non capire un tubo di politica, soprattutto quando dichiara che, piuttosto che uscire dall’aula, i colleghi consiglieri potevano votare no. Insomma, gli manca proprio l’abc in questo campo. Ma come si fa ad affermare queste cose se non certificando, di fatto, che Cassì vede scricchiolare sotto i propri piedi la tenuta della maggioranza? Sembra non essere più il capogruppo di nessuno, a questo punto. Andare a suggerire una scelta del genere è senza significato. D’altro canto, il sindaco che non riesce a governare la maggioranza che lo sostiene non si capisce, ormai, che ruolo abbia all’interno della stessa compagine, lo si vede come una sorta di attore non protagonista”.
Del resto Firrincieli, in apertura della sua nota stampa, constata “siamo arrivati al capolinea. E’ fin troppo evidente visto che, per tre volte, è mancato, nell’ultima seduta del Consiglio comunale, il numero legale. Maggioranza con larghi vuoti in aula e sindaco che cerca di parare i colpi dichiarando che è normale routine. Secondo noi, invece, il segnale politico c’è ed è abbastanza forte. E Cassì ne dovrebbe prendere atto”. E il capogruppo pentastellato prosegue “quello a cui abbiamo assistito non è altro che la logica conseguenza di quanto avevamo già prefigurato nel recente passato. Solo che, fino a questo momento, si era riusciti a mascherare in maniera più o meno puntuale la cosa. Al rientro dalle ferie estive, però, tutti i nodi sono venuti al pettine e il sindaco si è trovato a dovere fare i conti con una evidente frattura della propria maggioranza. Verrebbe da dire che c’è una fronda ben orchestrata da parte di chi sta cercando di alzare il prezzo per conquistare ancora più spazi in seno alla Giunta. E’ chiaro che c’è un regista in tutta questa operazione, c’è chi muove le fila e decide che i consiglieri devono entrare o uscire dall’aula.
E non è certo il primo cittadino che, evidentemente, si trova, piuttosto, costretto a subire tutta questa situazione”. E per concludere Sergio Firrincieli ribadisce gli argomenti su cui si è focalizzata l’’attenzione dei 5 stelle “la città non può certo assistere a questi giochetti a maggior ragione in un periodo delicato come questo, contrassegnato dalla ripartenza. Il sindaco ha ancora una volta messo in luce i suoi limiti politici, non ha forse ben compreso quello che stava accadendo alle sue spalle e non è riuscito a intervenire in tempo. Ma queste sono cose che, a noi dell’opposizione, interessano fino a un certo punto. Quello che riscontriamo è la mancata agibilità operativa in seno al Consiglio comunale che da qui in avanti, visto che Cassì sembra avere perso la maggioranza, potrebbe diventare un serio problema per l’intera collettività. A maggior ragione per il fatto che Ragusa è sottosopra, la stagione estiva a Marina ha fatto rilevare pesantissime criticità e l’imperizia di questa amministrazione nel gestisce parcheggi, Ztl e spazzatura è stata fin troppo evidente per non parlare dell’emergenza idrica che, ancora oggi, ci portiamo appresso. Insomma, un disastro e si va a perdere tempo utile con questi giochetti di tenuta della maggioranza? Non ha senso. Chiediamo al sindaco di fare chiarezza al proprio interno e di comunicare al civico consesso come stanno le cose e, quindi, se questi scossoni sono destinati a durare ancora a lungo. Se non ci sono i presupposti adatti, tutti sappiano che, se ne hanno uno, possono ritornare al proprio lavoro e agli affetti familiari”.
Di segno molto diverso, naturalmente, la disamina dell’accaduto da parte del direttivo di Fratelli d’Italia Ragusa che a proposito dei “malumori in maggioranza” lancia l’allarme “iniziano le manovre per dialogare a sinistra”. Ecco la lettura che il partito meloniano fa di quanto accaduto in consiglio comunale “le dichiarazioni del capogruppo dei consiglieri eletti nella lista “Peppe CasSindaco” al Consiglio comunale in merito alle assenze di alcuni esponenti della stessa, nel corso degli ultimi lavori d’aula, più che smentire le voci di tensioni all’interno della maggioranza monogruppo che contraddistingue questa sindacatura confermano i sospetti che Fratelli d’Italia ha sollevato già in più di un’occasione e cioè l’intenzione di allargare la maggioranza che sostiene il primo cittadino ad altre compagini presenti in Consiglio che, però, sono espressione di mondi politici lontani dalle intenzioni dei cittadini che hanno sostenuto e votato Peppe Cassì alle scorse elezioni”.
In particolare l’attenzione di FdI si focalizza “sulle posizioni del consigliere Andrea Tumino, pubblicate ieri da un quotidiano, con le quali si ipotizzano “possibili nuovi equilibri” in Consiglio comunale. Agli evidenti mal di pancia di alcuni consiglieri di maggioranza il capogruppo Tumino ha deciso di rispondere lanciando un chiaro monito: tutti sono utili, nessuno è indispensabile. E ciò mentre sulla stessa pagina di giornale il sindaco minimizzava quanto accaduto in aula definendolo come “normale confronto interno”. Delle due l’una: o il sindaco e il capogruppo dell’unica lista che compone la maggioranza non si coordinano o Tumino è stato incaricato di mandare un segnale. Considerando che in ogni amministrazione è il sindaco il garante e la guida politica di una coalizione, riteniamo remota la possibilità che le dichiarazioni di Tumino siano tutta farina del suo sacco ma che, anzi, abbia agito da pontiere incaricato dallo stesso Cassì. Se così non fosse, infatti, assisteremmo a una confusione di ruoli dove un capogruppo consiliare indica una linea politica, contraria (almeno sulla carta) a quella che dovrebbe ispirare l’azione della maggioranza e dell’amministrazione, e il primo cittadino sembra cascare dal pero”.
Conseguentemente a questa analisi politica, l’articolazione cittadina di Fratelli d?italia conclude “quel che crediamo, invece è che a due anni dalle prossime elezioni, il sindaco stia cominciando a tastare il terreno, certo non in prima persona, anche a sinistra. Il che prova ulteriormente, ove ce ne fosse bisogno, quanto fastidio potesse dare a questa amministrazione avere al suo interno una forza politica con una propria precisa identità e una propria visione, come Fratelli d’Italia”. (da.di.)