Proseguono le attività della Fondazione San Giovanni Battista per la 107ma Giornata mondiale del migrante e del rifugiato. Incontri, testimonianze, giochi e sport per costruire un “noi sempre più grande”. Proseguono in questi giorni e fino al 1 ottobre le attività pensate dalla Fondazione San Giovanni Battista per la 107a Giornata del Migrante e del Rifugiato 2021. Momenti che hanno coinvolto la cittadinanza, i bambini soprattutto, grazie all’istallazione in piazza San Giovanni della Tenda dell’Accoglienza e le attività dei Claowns without borders della Svizzera. “Questa ricorrenza – spiega Renato Meli presidente della Fondazione San Giovanni Battista – diventa una finestra di opportunità per sensibilizzare le comunità al tema delle migrazioni. Purtroppo spesso abusiamo della logica del “noi” e del “loro” ma Ragusa con i suoi tre ponti ci insegna ad unire ciò che è diviso. Dobbiamo impegnarci tutti per abbattere i muri che ci separano e costruire ponti simbolici che favoriscano la cultura dell’incontro. Tutti insieme possiamo trasformare le frontiere in luoghi privilegiati dove far fiorire il miracolo di un Noi sempre più grande”.
All’inaugurazione della Tenda hanno preso parte il sindaco di Ragusa, Giuseppe Cassì, il sindaco di Comiso Maria Rita Schembari, Ferdinando Trombadore, Capo di gabinetto della Prefettura di Ragusa, Filiberto Fracchiolla, dirigente dell’Ufficio immigrazione della Questura di Ragusa, Carmen Cimino del Libero consorzio comunale di Ragusa e il vicario generale della Diocesi, monsignor Roberto Asta. “In una giornata come questa – afferma Maria Rita Schembari, sindaco di Comiso – il nostro pensiero non può non correre verso l’Afghanistan, le donne, i bambini e tutte le storie drammatiche che stanno accadendo in questo momento. In qualità di Provincia e di Comuni possiamo anche noi fare la nostra parte e renderci ancora più disponibili verso l’accoglienza”. “Ragusa è davvero la città dei ponti che uniscono – conferma Peppe Cassì, sindaco di Ragusa – città dell’accoglienza, città dell’incontro. Viviamo un luogo di frontiera e abbiamo una grande responsabilità in quanto rappresentiamo il primo contatto con l’Europa per molti migranti”.
“La tenda dell’accoglienza e dell’ospitalità – chiude padre Roberto Asta, Vicario della Diocesi di Ragusa – è carica di tanti simboli e significati. E’ un luogo fisico e spirituale dove le persone si trovano e si incontrano. Dio pianta la tenda tra il popolo, come segno di unione ma anche di precarietà. La tenda va piantata, custodita e smontata perché è fragile e ci si può aprire all’altro solo camminando insieme”. Il programma proseguirà nei prossimi giorni con il doppio appuntamento di sabato: alle 17:00 installazione della tenda dell’accoglienza presso il ponte vecchio di Ragusa dove verrà steso un drappo formato dall’unione di stoffe che pende verso la vallata.
Alle ore 18 nel Giardino della Curia Vescovile di Ragusa il professore Marco Cimini terrà la conferenza sul tema “Dante, san Francesco e l’amor pauperatis: lettura del Canto XI del Paradiso”. Ingresso su prenotazione attraverso il link che sarà comunicato nei canali social e nel sito istituzionale della fondazione e della diocesi, Domenica 26 settembre: alle ore 9,30 è previsto a Comiso l’evento “passeggiamo insieme per custodire l’ambiente” che parte da Torre di Canicarao fino alla Pagoda.
Alle 21 appuntamento con la musica del maestro Roberto Cacciapaglia che terrà il suo concerto “Contemplazioni per piano solo” nel cortile della Pinacoteca Comunale di Comiso. Mercoledì 29 e Giovedì 30 ci sarà spazio per lo sport che include, “Muoviamoci per stare bene insieme” con la collaborazione dell’UISP Ibleo APS. Giorno 1 ottobre Il calendario si conclude alle ore 11 nell’aula magna dell’Istituto “Gagliardi” di Ragusa con un convegno, “In Sicilia italiani e migranti una cosa sola: il percorso di costruzione del DDL inclusione”. Sarà l’occasione per riflettere sul ruolo della partecipazione e dell’advocacy della società civile nelle politiche di integrazione. Sarà presente la rete associativa regionale che ha promosso il disegno di legge, “rete isola che c'è”.