Ragusa – A Fratelli d'Italia non piace la sostituzione dei mastelli condominiali per il secco con quelli singoli. Una nota di Umberto Calvanese rileva possibili criticità mentre l’Amministrazione cittadina vanta i risultati ottenuti a Marina di Ragusa. Da quando Fratelli d’Italia ha ‘rotto’ con l’’amministrazione Cassì, pur lasciandosi dietro un pezzo impotante del partito, l’assessore Eugenia Spata (sport e contrade) che ha preferito conservare la carica amministrativa nell’ambito della compagine di maggioranza, da allora dicevamo, il partito meloniano di Ragusa non perde occasione per contestare le scelte del governo cittadino. Questa volta si tratta dell’avvio del ritiro dei mastelli condominiali unici per il rifiuto secco, sostituendoli con quelli piccoli per singola utenza, come del resto già accaduto nel corso della stagione estiva a Marina di Ragusa, con risultati che a molti non sono piaciuti. Ad intervenire è Umberto Calvanese
del Direttivo cittadino di FdI Ragusa che nel chiedere “sia sospesa la sostituzione dei mastelli condominiali per il secco” commenta “la nuova idea dell’Amministrazione comunale di Ragusa di ritirare i mastelli condominiali unici per il rifiuto secco, nei condomini con meno di 30 utenze, sostituendoli con quelli piccoli per singola utenza, rischia di causare più disagi di quanti potrebbero essere i benefici. Il sindaco ci ripensi”. Poi pone una serie di puntuali obiezioni ribattendo punto per punto alle dichiarazioni dell’amministrazione “nelle intenzioni dell’Amministrazione ciò dovrebbe servire a fare emergere chi non è in regola rispetto alla TARI, contrastare i fenomeni di degrado generati dalle cataste di rifiuti nei bidoni condominiali e, sempre in teoria, dovrebbe portare alla tanto attesa tariffazione puntuale.
Con quest’ultima trovata, però, si rischia di peggiorare la già grave situazione di degrado urbano e di confusione tra i cittadini, causando una vera e propria emergenza sanitaria e la plausibile paralisi del sistema. Innanzitutto non si capisce in che modo il nuovo meccanismo dovrebbe fare emergere gli irregolari: questi ultimi, infatti, per evitare d’essere scovati non dovranno far altro che abbandonare i propri rifiuti accanto a quelli conferiti correttamente, se non direttamente all’interno dei mastelli altrui, visto che non sono dotati di chiusura a chiave, oppure nelle campagne, contribuendo così ad alimentare il persistente e triste fenomeno delle discariche abusive nelle aree rurali. Si immagini, poi, cosa vorrà dire avere decine di mastelli esposti per strada, in particolare nei giorni di maltempo. Le vie della città, già ostaggio di un sudiciume ormai da tempo sopra la soglia di guardia, saranno occupate da un enorme numero di bidoni che, con il vento e la pioggia, molto probabilmente, finirebbero in strada insieme ai rifiuti, venendo sparpagliati per centinaia di metri e costringendo i cittadini ad andare a recuperarli chissà dove. Invece, se i mastelli venissero ammassati tutti nelle aree comuni (sempre se disponibili) il maltempo causerebbe enormi disagi all’interno stesso dei condomini.
Per quanto riguarda la tariffazione puntuale, poi, ci chiediamo: ma come si potrà mai effettuare se i rifiuti confluiscono tutti in un unico compattatore? E anche quando sarà possibile la pesatura separata, come si farà a essere certi che all’interno dei mastelli nessuno degli irregolari abbia aggiunto i propri dato che, come detto, i contenitori non sono chiusi a chiave? Ogni condominio dovrebbe dotarsi di un sistema di videosorveglianza per controllare cosa succede ai mastelli mentre sono incustoditi? Francamente ci sembra proprio il metodo peggiore”. Poi da Calvanese arriva una proposta “piuttosto, sarebbe molto più semplice per il Comune utilizzare le proprie risorse per incrociare i dati tra l’anagrafe dei residenti, l’Ufficio Tributi e l’anagrafe immobiliare, ricavando così agevolmente le informazioni sui residenti privi di utenza TARI, disponendo, al contempo, controlli a tappeto, casa per casa, per scovare gli irregolari”.
E per concludere, Umberto Calvanese sintetizza “è nostro parere, quindi, che il sistema avviato dall’Amministrazione comunale presenti più di una criticità e vada prontamente rivisto: suggeriamo al primo cittadino di confrontarsi con i cittadini, gli amministratori di condominio e in particolare con i dipendenti della stessa ditta Busso che, a breve, si troveranno a dover gestire situazioni molto complesse, per comprendere che la strada intrapresa non è la migliore”. Da parte sua l’amministrazione comunale, nel presentare la sostituzione dei mastelli condominiali con quelli singoli in città, ha vantato “i buoni risultati ottenuti a Marina di Ragusa” specificando che tale modalità “ha permesso di scovare centinaia di trasgressori che approfittavano dei loro vicini in regola per smaltire i loro rifiuti quando, ancora peggio, non li abbandonavano in strada. Dopo una prima fase di assestamento senza particolari criticità, i risultati si cominciano a vedere anche in termini di decoro: diminuiscono i grandi bidoni dell’indifferenziato lasciati all’esterno, che diventavano piccole discariche alla mercé di tutti. La sostituzione, poi, è un passo imprescindibile verso la tariffazione puntuale dei rifiuti, che consentirà ad ogni utente di pagare proporzionalmente al rifiuto indifferenziato prodotto seguendo modelli virtuosi sperimentati in altre città del nord Italia”.
E nella nota stampa diffusa aveva annunciato “alla luce dei risultati di questa prima fase, a partire da lunedì 20, il processo di sostituzione si estenderà gradualmente anche ai condomini di Ragusa, seguendo le stesse modalità: in ogni condominio verrà lasciato un avviso a indicare giorno e fascia oraria della distribuzione dei mastelli singoli per l’indifferenziata, che avverrà in presenza di un dipendente dell’Ufficio Ambiente. Qualora qualche utente non avesse la possibilità di farsi trovare in casa nel periodo designato, avrà 15 giorni di tempo per ritirare il proprio mastello grigio secondo le modalità indicate. Allo scadere dei 15 giorni, il grande bidone condominiale dell’indifferenziato sarà ritirato. Il servizio rimarrà invariato per tutte le altre tipologie di rifiuto”. Staremo a vedere, aggiungiamo noi, sempre consapevoli che ognuna delle soluzioni proposte presenta pro e contro e che si conferma indispensabile il senso civico di ciascun cittadino. (da.di.) (Foto web)