L'ex vigilessa di Brescia, Laura Ziliani, sarebbe stata uccisa per soldi. Secondo gli inquirenti l'avidità sarebbe il movente del delitto. Da una prima ricostruzione dei fatti la donna sarebbe stata drogata e soffocata nel sonno. I tre imputati martedì si presenteranno davanti al gip per l’interrogatorio di garanzia. Ancora non si sa se il trio criminale (le due figlie ed il fidanzato di una delle due) come è stato ribattezzato nelle carte delle inchiesta – deciderà di rispondere alle domande o se al contrario si avvarrà della facoltà di non rispondere. Le sorelle Paola e Silvia Zani, in cella a Verziano, e Mirto Milani, a Canton Mombello, hanno trascorso la seconda notte in carcere dopo l’arresto di venerdì all’alba con l’accusa di omicidio volontario dell’ex vigilessa bresciana Laura Ziliani, madre delle due ragazze accusate. Tutti e tre vengono descritti tranquilli e non avrebbero avanzato richieste particolari da quando sono stati portati in carcere. Nel frattempo proseguono le indagini sulla morte della 55enne scomparsa l’otto maggio e poi ritrovata cadavere l’otto agosto.
Laura Ziliani è stata stordita dai farmaci, ha stabilito l’esame tossicologico. Ma non uccisa dal composto di benzodiazepine trovato nel suo corpo.
Chi indaga è convinto che l’ex vigilessa bresciana, vedova dal 2012 quando il marito venne travolto da una valanga, sia stata soffocata con un cuscino mentre dormiva sotto effetto di ansiolitici. Quei farmaci ritenuti «potenzialmente idonei a compromettere le capacità di difesa». Ora bisogna vedere quali elementi sul cadavere, a distanza di 140 giorni dal decesso, possono ancora essere trovati a sostegno della tesi del soffocamento non violento visto che sul corpo della 55enne non sono stati trovati segni di violenza e nemmeno fratture. «L’ipotesi è che Laura Ziliani sia stata uccisa in casa a Temù in via Ballardini e poi portata in luogo diverso da quello del ritrovamento». A proposito dell’abitazione di Temù, quattro piani di palazzina posti sotto sequestro a giugno, emerge che sul tavolo della sala da pranzo della zona dove viveva Laura Ziliani nel fine settimana e le due figlie e il fidanzato della maggiore durante la settimana, sia stato trovato un foglio scritto a mano dopo la scomparsa dell’ex vigilessa.
Un elenco dettagliato con tutti i possibili interventi, stanza per stanza, per trasformare con «9mila euro», la palazzina in un bed and breakfast. Un progetto che fino a quando Laura Ziliani è rimasta in vita ha provato a rimandare. Un particolare che si inserisce nel movente economico individuato dalla Procura di Brescia e dai carabinieri.