Carcinoma uroteliale: dallo studio di fase 1b/2 NORSE risultati positivi per erdafitinib in combinazione con cetrelimab. Presentati all'ESMO 2021 i risultati dello studio che valuta l'efficacia e la sicurezza di erdafitinib in combinazione con un inibitore PD-1 nel cancro alla vescica. Janssen, azienda farmaceutica del gruppo Johnson & Johnson, ha annunciato i risultati dello studio di fase 1b/2 NORSE (NCT03473743), che valuta l’uso di erdafitinib in combinazione con cetrelimab, un anticorpo monoclonale diretto contro la proteina di morte cellulare programmata 1 (PD-1), rispetto alla monoterapia con erdafitinib, in pazienti con carcinoma uroteliale (mUC) localmente avanzato o metastatico con alterazioni genetiche del recettore del fattore di crescita dei fibroblasti FGFR3 o FGFR2 e non candidabili a terapia con cisplatino, il trattamento standard per questo tumore. I risultati sono stati presentati al Congresso annuale della Società Europea di Oncologia Medica (ESMO) 2021.I risultati preliminari mostrano una buona attività clinica e una significativa risposta nei pazienti trattati con erdafitinib in combinazione con cetrelimab.1 Il profilo di sicurezza complessivo del trattamento è risultato coerente con quello rilevato nella monoterapia con erdafitinib e in linea con quello già noto delle terapie anti-PD-1 approvate.1
Al momento dell'analisi, il tasso di risposta obiettiva valutato dagli sperimentatori (ORR), in 19 pazienti trattati con erdafitinib in combinazione con cetrelimab, era del 68 per cento (intervallo di confidenza [IC] del 95 per cento; 43-87), di cui il 21 per cento (n=4) erano risposte complete (CR) e il 47 per cento erano risposte parziali (PR). Il tasso di controllo della malattia (DCR) è stato del 90 per cento (IC del 95 per cento; 67-99), per i pazienti valutabili utilizzando i criteri Response Evaluation Criteria in Solid Tumours Version 1.1* (RECIST v1.1).1 L'ORR in 18 pazienti trattati con erdafitinib in monoterapia è stato del 33 per cento (IC del 95 per cento; 13-59):un paziente ha mostrato una risposta completa e il 28 per cento (n=5) risposte parziali. Il DCR era del 100 per cento (IC del 95 per cento; 82-100).1
"Le persone con cancro alla vescica in stadio avanzato hanno urgente bisogno di nuove opzioni di trattamento, poiché le terapie attuali non sono adatte a tutti i pazienti e non sempre portano ad adeguati risultati di lungo termine ", ha detto Ignacio Durán**, oncologo medico del Margues de Valdecilla University Hospital, Santander, Spain. "Il potenziale dell'oncologia di precisione è quello di trattare i pazienti affetti da cancro utilizzando un approccio personalizzato, su misura per la loro genetica, lo stile di vita e l'ambiente. Lo studio clinico NORSE segna un importante passo in avanti nel cambiare la prognosi per le persone che presentano specifiche alterazioni genetiche nel cancro alla vescica in fase avanzata.” I recettori del fattore di crescita dei fibroblasti sono una famiglia di recettori tirosin-chinasici che possono essere attivati da alterazioni genetiche in diversi tipi di tumore, portando ad un aumento della proliferazione e un prolungamento della sopravvivenza delle cellule tumorali.2 Circa il 20 per cento dei pazienti con diagnosi di mUC ha un'alterazione genetica FGFR.2 L'attuale standard di cura per il mUC è la chemioterapia a base di cisplatino, tuttavia, più del 50 per cento dei pazienti con mUC non è idoneo al trattamento con cisplatino.3 Le opzioni alternative per i pazienti con mUC di nuova diagnosi includono diversi regimi di chemioterapia o gli inibitori PD-1, che stimolano la risposta immunitaria delle cellule T contro le cellule tumorali. 4
I risultati presentati all'ESMO si basano sulla crescente disponibilità di dati relativi a erdafitinib. Nel 2019 la Food and Drug Administration (FDA) statunitense ha concesso l'approvazione accelerata a erdafitinib (in associazione a un kit diagnostico per le alterazioni FGFR, che permetta di identificare i pazienti che meglio potrebbero beneficiare del trattamento), come inibitore orale della chinasi FGFR da somministrare una volta al giorno per i pazienti con mUC con alterazioni del FGFR2 o FGFR3 e che siano progrediti durante o successivamente ad almeno una linea di trattamento con chemioterapia contenente platino, compreso entro i 12 mesi successivi ad una chemioterapia neoadiuvante o adiuvante con platino. 5 Questo trattamento è stato autorizzato con procedura accelerata grazie al tasso di risposta tumorale osservato. L'approvazione per questa indicazione potrà essere condizionata dalla verifica e dalla descrizione del beneficio clinico negli studi di conferma.5
Il profilo di sicurezza di erdafitinib in combinazione con cetrelimab (n=24) è simile a quello della monoterapia con erdafitinib (n=24), gli eventi avversi (EA) più comuni sono stati iperfosfatemia (erdafitinib in combinazione con cetrelimab vs erdafitinib monoterapia, 58 per cento vs 58 per cento), stomatite (54 per cento vs 63 per cento), diarrea (42 per cento vs 50 per cento), secchezza delle fauci (58 per cento vs 21 per cento), pelle secca (38 per cento vs 21 per cento) e anemia (25 per cento vs 25 per cento).1 Gli EA di grado 3-4 si sono verificati in 12 pazienti (50 per cento) nel braccio erdafitinib in combinazione con cetrelimab e in 9 pazienti (38 per cento) nel braccio erdafitinib.1 Nel braccio erdafitinib in combinazione con cetrelimab, gli AE di grado 3-4 più frequenti sono stati stomatite (n=3 [12,5 per cento]), aumento della lipasi (n=3 [12,5 per cento]) e affaticamento (n=2 [8,3 per cento]); nel braccio erdafitinib, anemia (n=3 pazienti [12,5 per cento]) e deterioramento generale della salute fisica (n=3 [12,5 pazienti]).1
"Le persone che vivono con il cancro alla vescica spesso devono affrontare una prognosi infausta. Questo deve cambiare, ed è una sfida che la comunità scientifica può vincere insieme", ha detto Catherine Taylor, Vice President, Medical Affairs for Europe, Middle East and Africa, Therapeutic Area Strategy, Jan-Cil Zug. "La medicina di precisione nel cancro della vescica ha l'ambizione di arrivare ad eliminare il cancro, ma nel frattempo si impegna a cambiare il significato di una diagnosi di cancro, restituendo tempo e qualità di vita alle persone che vivono con la malattia. Fino ad oggi, ci sono state poche opzioni di trattamento per i pazienti che vivono con specifiche mutazioni genetiche, comprese le alterazioni FGFR. La ricerca presentata all'ESMO apre la strada a soluzioni future costruite su misura per il singolo paziente e che e cercano di rispondere ad esigenze terapeutiche ancora insoddisfatte".
*RECIST (versione 1.1) si riferisce a Response Evaluation Criteria in Solid Tumours, che è una modalità standard per misurare la risposta dei tumori solidi al trattamento e si basa sul fatto che i tumori si riducono di dimensioni, rimangono uguali o aumentano. 6
**Il dottor Ignacio Durán è un consulente pagato da Janssen. Non ha ricevuto alcun compenso per attività di comunicazione con i media.
NORSE7
NORSE (NCT03473743) è uno studio multicentrico di fase 1b/2 in aperto su erdafitinib in combinazione con cetrelimab in pazienti con cancro uroteliale localmente avanzato o metastatico e alterazioni del gene FGFR3 o FGFR2. I partecipanti arruolati nella fase 1b possono aver ricevuto qualsiasi numero di linee di terapia, i partecipanti arruolati nella fase 2 non avevano ricevuto alcuna terapia sistemica precedente per la malattia metastatica e risultavano non eleggibili alla chemioterapia a base di cisplatino, attuale standard di cura. La fase 1b ha stabilito la dose raccomandata di fase 2 (RP2D) per erdafitinib in combinazione con cetrelimab, la fase 2 valuta la sicurezza e l'efficacia della RP2D. Lo studio comprende tre fasi: screening, trattamento e follow-up. Le valutazioni dello studio includono efficacia, farmacocinetica, farmacodinamica, immunogenicità, biomarcatori e sicurezza. L'arruolamento per la parte di fase 2 dello studio NORSE è attualmente in corso.
Carcinoma uroteliale
La prevalenza del cancro alla vescica è circa tre volte più alta in Europa che in qualsiasi altra parte del mondo, a parte il Nord America. 8 Circa 151.000 persone in Europa ricevono una diagnosi di cancro alla vescica ogni anno e i tassi di incidenza continuano ad aumentare.11,9Il carcinoma uroteliale, noto anche come carcinoma a cellule transizionali, ha origine nel rivestimento più interno della vescica. È la forma più comune e frequente di cancro alla vescica, rappresentando più del 90 per cento di tutti i tumori della vescica. 10 Circa un paziente su cinque (20 per cento) con diagnosi di mUC ha un'alterazione genetica FGFR.2 I recettori del fattore di crescita dei fibroblasti sono una famiglia di recettori tirosin-chinasi che possono essere attivati da alterazioni genetiche in svariati tipi di tumore, e queste alterazioni possono portare a una maggiore crescita e sopravvivenza delle cellule tumorali.2 Il tasso di sopravvivenza a cinque anni per i pazienti con cancro della vescica metastatico allo stadio IV che si è diffuso in parti distanti del corpo è attualmente del 6 per cento. 11
Informazioni su Erdafitinib
Erdafitinib è un inibitore dei recettori pan-FGFR (fattori di crescita dei fibroblasti) da assumere per via orale una volta al giorno che Janssen sta valutando in studi clinici di fase 2 e 3 in pazienti con cancro uroteliale avanzato. 12Nel 2008, Janssen ha stipulato un accordo esclusivo di licenza e collaborazione a livello mondiale con Astex Therapeutics Ltd. per sviluppare e commercializzare erdafitinib.
Informazioni su Cetrelimab
Cetrelimab è un anticorpo monoclonale per il recettore della morte cellulare programmata-1 (PD-1) scoperto e sviluppato da Janssen, studiato nel trattamento del cancro alla vescica, del cancro alla prostata e del mieloma multiplo come trattamento combinato.10,13, 14 Cetrelimab è anche in fase di valutazione in molteplici regimi di combinazione in tutto il portafoglio oncologico di Janssen.