Ragusa – Infuria la polemica sui marciapiedi e sulla incolumità dei passanti in via Ettore Fieramosca tra il Movimento 5 stelle e l’assessore ai lavori pubblici del Comune di Ragusa, Gianni Guffrida. Il fuoco alle polveri era stato dato giorni fa dal capogruppo pentastellato Sergio Firrincieli che si era fatto carico di una petizione firmata da 500 cittadini che chiedevano la messa in sicurezza del tratto di via Fieramosca dal civico 220 sino all’ospedale, Firrincieli aveva sottolineato che la questione l’aveva posta anche in consiglio ma non aveva ricevuto nessuna attenzione dal’amministrazione. Sulla vicenda una risposta, tramite nota stampa, era arrivata dall’assessore ai lavori pubblici Gianni Giuffrida che aveva chiarito, come del resto fatto anche in consiglio, che “la realizzazione dei marciapiedi nel tratto finale di via Ettore Fieramosca rientra nella progettazione delle opere di interconnessione della metroferrovia previste dal bando Periferie.
L’iter è attualmente in corso con le necessarie indagini geologiche”. Anzi Giuffrida si era detto “stupito di come il consigliere Sergio Firrincieli pare non esserne a conoscenza, visto che l’incarico progettuale, comprensivo dei marciapiedi e delle opere di messa in sicurezza, è stato pubblicamente affidato lo scorso 5 maggio”. E l’assessore ai lavori pubblici aveva anche lanciato un siluro nei confronti del consigliere 5 stelle affermando “verrebbe quindi da pensare che il consigliere grillino Firrincieli o non conosca i progetti per la zona e i relativi atti ufficiali già pubblicati, o voglia intestarsi interventi già avviati così da poter ambire a future rivendicazioni. È giusto quindi che i cittadini che hanno sottoscritto la petizione conoscano la realtà dei fatti. Alla luce degli interventi già effettuati, non credo ci possano essere dubbi su quanto consideriamo importante quell’area di ingresso alla città e di collegamento al Giovanni Paolo II”. Punto sul vivo Sergio Firrincieli non lascia ma anzi raddoppia “il progetto che nessuno ha visto sara’ realizzato, se tutto va bene, tra almeno quattro-cinque anni. e nel frattempo che facciamo? la lasceremo coì’ questa trappola mortale per i pedoni?”. Poi diventa un fiume in piena “la risposta dell’assessore Giuffrida sulla messa in sicurezza di via Ettore Fieramosca non mi sta bene.
E per un semplice motivo. Si parla di un iter ben preciso che ha a che vedere con la realizzazione del sottopassaggio di Cisternazzi, un chilometro più avanti dell’area in questione, e le opere di interconnessione alla metroferrovia. Progetto che, attenzione, è ancora in fase di studio e che né il sottoscritto né chiunque altro ha potuto vedere e che a dire il vero non ci interessa vedere neanche per appurare se il tratto di strada in questione sarà effettivamente considerato. Quindi, intanto rigetto al mittente le illazioni ventilate dall'assessore sulla presunta malafede del sottoscritto nel presentare l'atto. D'altro canto, e per fortuna i cittadini hanno avuto modo di verificarlo, chi parla di promesse e buone intenzioni per la città senza mai concretizzarle non è il sottoscritto. Ma, comunque, volendo concedere all’assessore il beneficio del dubbio, torniamo al punto: bene che vada ci vorranno almeno altri 4/5 anni(?) perché tutto questo accada. E, nel frattempo, che cosa racconterà la Giunta Cassì ai cinquecento cittadini che hanno firmato la petizione?
Che la strada continuerà a rimanere una trappola mortale per tutto questo tempo? Non ci stiamo, non ci sta il sottoscritto, non ci stanno i cittadini”. Ma Firrincieli non si limita alla polemica e propone anche soluzioni concrete “considerato che l’attuale amministrazione si è specializzata nelle opere sperimentali, dalla pista ciclabile, giusto per fare qualche esempio, tra Marina e Casuzze alla rotatoria di via Di Vittorio, perché non fare lo stesso con via Ettore Fieramosca in attesa che il progetto di cui parla Giuffrida decolli e trovi attuazione? Quindi, intanto ripavimentiamo l’ultimo tratto di via Fieramosca, in via sperimentale; tanto poi il tappetino nuovo, così come accaduto in via IV novembre per la posa dei cavi degli impianti tecnologici, potrà essere tranquillamente scarificato e rifatto quando il progetto arriverà al dunque. Inoltre, se non vogliono realizzare i marciapiedi si creino le strisce gialle per delimitare il fine carreggiate e si applichino dei paletti biancorossi per circoscrivere in via ulteriore il transito dei pedoni.
Si garantisca poi un passaggio in sicurezza nell’area della rotatoria e a questo punto rilanciamo fino alla rotatoria di via Cartia. Non servono scuse né slittamento delle opere. Chiediamo solo che questa opera non sia secondaria a nessuna. Ed è inutile che l’amministrazione ci continui a prendere in giro con le parole. Il problema va risolto subito, ora, non tra cinque anni ammesso che tutto vada secondo previsione”. (da.di.)