Ragusa – Legambiente Ragusa lancia appello contro consumo suolo. Mentre il consiglio comunale di Ragusa discute di una variante al Piano urbanistico attuativo del PRG di c.da Selvaggio, per l’aumento del numero di alloggi di edilizia residenziale pubblica, da 16 a 28 nei limiti massimi degli indici urbanistici, come richiesto da una cooperativa, mentre su tale questione c’è stato, nella seduta del 29 settembre scorso, quello che le opposizioni hanno definito lo scollamento della maggioranza, accusando il sindaco Cassì di non averne più il controllo, mentre il capogruppo della lista, appunto, di maggioranza, Andrea Tumino, usciva dall’aula molto contrariato, salvo poi spiegare in una successiva nota che “trovava del tutto normale che su un punto ci possano essere visioni diverse”, dunque mentre tutto questo accadeva, e la seduta del 5 ottobre ci dirà il risultato del voto su questo aument di alloggi, molto prudentemente la locale sezione di Legambiente ha lanciato un vero e prorpio appello contro il consumo di territorio che ne potrebbe derivare, da questa come da altre situazioni simili.
E lo fa con una nota stampa chiarissima fin dal titolo che così recita “Ragusa fuori dal mondo, solo da noi non si riesce a capire che è ora di dire basta al consumo di suolo”. Nota in cui con molta semplicità si riesce a collegare cambimenti climatici, impermeabilizzazione del suolo, crisi idrica e fenomeni meteo estremi, “incurante dei cambiamenti climatici che accadono non solo nel mondo ma anche e soprattutto in Sicilia, a Ragusa si continua a impermeabilizzare il suolo con buona pace dei processi di desertificazione in atto. Maggiore è il suolo impermeabile e meno acqua alimenta la falda da cui si prende l’acqua potabile e più scorre superficialmente aumentando i rischi in caso di forti piogge. In una realtà come Ragusa dove per la prima volta si soffre la sete si dovrebbe andare nella direzione opposta : più superficie drenante . Invece come se nulla fosse si continua a costruire nuove abitazioni addirittura senza tenere conto del dimensionamento previsto per legge.
Eppure la popolazione di Ragusa continua a decrescere e secondo l’ISTAT si scenderà sotto la soglia psicologica dei 70.000 abitanti già nel 2025 per arrivare a poco più di 68.000 abitanti nel 2030 tornando indietro di 20 anni, con un indice di vecchiaia in salita. Sempre meno giovani e sempre più vecchi a Ragusa . E’ in questo quadro che risulta anacronistica la variante ad un programma costruttivo che approda in comune con la richiesta di poter edificare nuove 12 abitazioni. Eppure ci sono migliaia e migliaia di abitazioni vuote sia nel centro storico che in periferia. Per non parlare di quelle nelle campagne e lungo la fascia costiera. Oggi fra il 110% di detrazione d’imposta per riqualificazione energetica e il 50% per ristrutturazione edilizia, tutto a carico dello stato, recuperare l’attuale edificato non solo è conveniente per i singoli ma anche per la comunità venendo meno la necessità di costruire nuovi servizi i cui costi graveranno su tutti i cittadini ( fognatura, acqua, raccolta rifiuti ).
Invece di pensare all’adattamento della città ai cambiamenti climatici si preferisce dare un aiutino ai disastri futuri. E’ ora di dire stop a ogni nuova abitazione e ad una continua cementificazione del territorio. Confidiamo nel buon senso del consiglio comunale nel ritenere questa variante non necessaria”. (da.di.)