Nessuna proroga del bonus facciata al 90% nel 2022 e proroga per il superbonus al 2023 ma senza villette. Sono queste alcune indiscrezioni previste nella Legge di Bilancio che dovrà essere approvata dal Governo. Secondo le ultime notizie si profila una proroga al 2023 del Superbonus, ma limitata ai condomini e Iacp (sarebbero escluse le villette unifamiliari). Tra gli altri bonus edilizi sarebbero confermati per il 2022 il credito d’imposta al 50% e quello al 65%, mentre al momento resta esclusa la proroga del bonus al 90% per il rifacimento delle facciate.
Bonus facciate 90%: niente proroga al 2022? Le ultime novità sulla Legge di Bilancio. Si susseguono le anticipazioni in merito alle misure che il Governo inserirà nel Documento Programmatico di Bilancio, attualmente all’esame del Consiglio dei Ministri. Una delle novità più attese dai contribuenti riguarda la proroga dei bonus edilizi in scadenza il 31 dicembre 2021. Se per le dovute conferme bisogna attendere l’approvazione definitiva del DpB e successivamente del testo della Legge di Bilancio 2022, secondo quanto anticipato dal Sole24Ore resta per il momento esclusa la proroga del bonus facciate del 90%, destinato quindi ad arrivare a naturale scadenza il 31 dicembre. Si va invece verso la proroga del bonus del 50% e del 65%, l’ecobonus, così come si va verso la conferma del superbonus anche al 2023 ma non per le villette. Il maxi sconto verrebbe quindi prorogato solo per i condomini e le case popolari.
Bonus facciate senza proroga al 2022? Cosa potrebbe cambiare
È ancora prematuro parlare di un addio certo per il bonus facciate del 90%, anche considerando che i lavori per la stesura della Legge di Bilancio 2022 sono appena cominciati. Il testo definitivo dovrà essere approvato entro la fine dell’anno. Ma cosa potrebbe cambiare per il bonus facciate bisognerà ancor attendere. In attesa di sviluppi e conferme, si ricorda che il bonus consiste nella detrazione del 90% degli importi sostenuti per il rifacimento delle facciate esterne degli edifici, senza limiti massimi di spesa. Per averne diritto, bisogna realizzare interventi di recupero o restauro della facciata esterna di edifici esistenti, di qualsiasi categoria catastale, anche quelli strumentali. Sono ammessi quindi gli interventi di pulitura e tinteggiatura esterna, ma con dei limiti su zone e sul tipo di lavori. Condizione fondamentale è che gli immobili si trovino nelle zone A e B, individuate dal decreto ministeriale n. 1444/1968, o in zone ad esse assimilabili, in base alla normativa regionale e ai regolamenti edilizi comunali.
La detrazione è riconosciuta nella misura del 90% delle spese documentate, e viene ripartita in 10 quote annuali costanti e di pari importo o, per il 2021, mediante cessione del credito o sconto in fattura. Un’agevolazione conveniente, senza eccessivi vincoli e che coprendo anche la posa in opera del cappotto termico si affianca e fa concorrenza al superbonus. Si resta in ogni caso in attesa di ulteriori novità in merito, per capire come cambierà il panorama dei bonus edilizi dal 2022.