Vittoria – La indubbia gravità di quanto accaduto al Pronto Soccorso dell’Ospedale Guzzardi di Vittoria dove alcune persone di nazionalità straniera hanno aggredito il personale di servizio provocando lesioni e ferite, ha fatto scendere in campo forze politiche e sociali per i dovuti commenti. La Cisl Funzione Pubblica Ragusa – Siracusa, segretario generale Daniele Passanisi, parla di “increscioso e inqualificabile episodio che pone, ancora una volta, la questione sicurezza al centro del dibattito politico-sindacale” ed invoca “necessari interventi urgenti per rafforzare la vigilanza e garantire la sicurezza del personale sanitario che opera per assicurare la salute di tutti”. Secondo Passanisi, che “manifesta la propria solidarietà e quella del sindacato che rappresenta alle vittime di questa vile aggressione” , ò necessario “che il Pronto soccorso sia vigilato dalle forze dell’ordine piuttosto che da agenzie private specializzate nel settore per evitare il ripetersi di questi episodi non commentabili, da condannare senza se e senza ma.
Il personale sanitario deve essere tutelato a prescindere. Perché stiamo parlando di coloro, e lo abbiamo visto in occasione dell’emergenza sanitaria che stiamo vivendo, che tutelano la salute dei cittadini e che devono potersi muovere senza avere paura che qualcuno li aggredisca nell’espletamento della loro attività”. Sulla drammatica vicenda interviene anche la politica che non fa mancare anche una polemica tra schieramenti diversi. Infatti il segretario regionale delle Lega, Nino Minardo dichiara “un gruppo di rumeni, alcuni pregiudicati, ha aggredito con violenza inaudita il personale del Pronto Soccorso di Vittoria. Un infermiere e due ausiliari sono rimasti contusi e feriti. Uno dei tre è in condizioni piuttosto gravi. Una vergogna, uno sfregio allo spirito di convivenza e al lavoro del personale sanitario. Gli aggressori sono stati fermati dai carabinieri e portati in caserma. Chi non si integra, delinque e usa violenza deve essere messo in condizioni di non nuocere e se ne deve tornare a casa propria”. E arriva da Nello Dipasquale, deputato regionale Pd, una nota che solidarizza naturalmente con il personale oggetto delle violenze ma che apre anche una polemica politica allorchè affema “no slogan razzisti, ma soluzioni concrete”.
Esordisce Dipasquale “gli episodi di violenza nei pronto soccorso siciliani, ultimo dei quali all’ospedale di Vittoria, non sono una novità e, purtroppo, sono fenomeni sempre più diffusi e frequenti. Resto basito nel leggere quale soluzione al problema il rimpatrio dei colpevoli, si tratta di una posizione chiaramente filosalviniana, che serve solo come azione repressiva e punitiva che agisce a fatto avvenuto e non previene proprio nulla”. Ma i toni di Nello Dipasquale salgono ancora con riferimento anche ai ballototggi elettorali in corso “la Lega, se avesse a cuore davvero gli interessi dei medici e degli infermieri siciliani tutti, e non soltanto di quelli chiamati al voto di domenica e lunedì, avrebbe già da tempo dovuto mettere da parte la propaganda becera e proporre al Governo Musumeci, di cui ricordo fa parte, l’istituzione del servizio di vigilanza armata h24 in tutti i presìdi sanitari dell’Isola, cosa già da tempo proposta e mai attuata. Suggerisco ai rappresentanti della Lega, semmai, di raccordarsi con l’assessore Razza e spingere in questa direzione”. Il deputato dem ragusano ha poi buon gioco a ricordare “come mai la Lega non è intervenuta in occasione di episodi analoghi con protagonisti nostri connazionali?” riferendosi a fatti accaduti recentemente a Enna e a Siracusa, con protagonisti degli atti di violenza persone siciliane.
Infine da Nello Dipasquale il sostegno al personale ospedaliero “rivolgo la mia massima solidarietà al personale dell’ospedale di Vittoria augurando una pronta guarigione a chi è rimasto ferito, nella speranza che in futuro la vigilanza armata possa finalmente essere istituita in tutti gli ospedali siciliani scoraggiando i malintenzionati e dando al personale sanitario la necessaria serenità mentre svolge il proprio delicato lavoro”. (da.di.)