Ragusa – Esprime un palese disappunto il capogruppo 5 stelle al Comune di Ragusa, Sergio Firrincieli, per il “rinvio sine die di una seduta aperta del consiglio comunale sulla sanità cittadina”. A Firrincieli non sono piaciute le parole pronunciate in merito dal sindaco Cassì nell’ultima seduta consiliare e le riporta integralmente “la convocazione di un Consiglio comunale aperto in questo momento mi sembra prematura, è una cosa che può essere valutata ma per ora penso che ci possano essere strumenti diciamo alternativi per capire come stia evolvendo la situazione fermo restando che quando la situazione pandemica cesserà la sua richiesta potrà essere presa in esame”. Ecco perchè il capogruppo pentastellato parla di rinvio sine die ed aggiunge “il sindaco risponde in modo approssimativo alla nostra richiesta”.
Ricorda poi Firrincieli “il sindaco ha liquidato, durante la scorsa seduta del Consiglio comunale, la richiesta di una seduta aperta del civico consesso che il gruppo consiliare Cinque Stelle aveva protocollato, non senza aver premesso alle stesse parole che la direzione Asp ha sempre dato la propria disponibilità a spiegazioni e confronti per cui se proprio si avvertiva una impellente necessità di avere notizie si poteva convocare una riunione ad hoc per discutere della situazione ospedaliera e sanitaria della città. In sintesi per il sindaco si può convocare una riunione con la direzione dell’Asp ma non si può convocare un Consiglio comunale aperto perché considerato "prematuro" (vorremmo capire prematuro rispetto a cosa?).
Però, c'è la disponibilità a prendere in esame la richiesta (che quindi non possiamo considerare né bocciata né accolta in questo momento?) quando la situazione pandemica cesserà, e qui non capiamo in che modo l'emergenza pandemica sia ostativa alla tenuta di un Consiglio comunale aperto. Pare evidente che, per usare un eufemismo, il sindaco si sia esibito in una eccezionale prova di "capriole verbali in sequenza" per dire tutto e il contrario di tutto, il che potrebbe anche dilettarci se non si trattasse di una materia delicata e se non nascondesse dietro un atteggiamento di ostruzionismo puramente strumentale rispetto ad una iniziativa di trasparenza e partecipazione su un aspetto fondamentale della vita dei nostri concittadini”. Poi l’esponente grillino, sempre parlando a nome dell’intero gruppo, fa un elenco delle questioni che il sindaco riterrebbe “tutte di poco conto” ovvero “quando riaprirà il reparto di pediatria al Giovanni Paolo II, quando verrà attivata la stroke unit (come sancito dalla sentenza del Tar nella causa promossa dal sindaco Piccitto), quali investimenti dai fondi del Pnrr sono previsti nelle strutture ospedaliere cittadine, quale è lo stato delle assunzioni programmate e quali problemi di organico persistono”.
E, secondo Firrincieli, sarebbe ancor più grave che “il sindaco ritenga siano questioni che ai ragusani non interessano e che si possono derubricare a quisquiglie da salotto che si possono semplicemente discutere (sempre se si avverte la fastidiosa sensazione di averne contezza) in una stanzetta tra pochi intimi. Prassi in effetti già sdoganata dal presidente del Consiglio partito in avanscoperta con l'annuncio dato alcuni giorni fa circa una futura riunione con alcune famiglie sulla riapertura del reparto di Pediatria”. Poi dal capogruppo 5 stelle arriva la frecciata ironica “facciamo volentieri a meno degli "strumenti alternativi" che il sindaco pensa di metterci a disposizione perché li riteniamo poco trasparenti e democratici, abbiamo troppo rispetto delle difficoltà delle famiglie ragusane per trattarle come un bottino sul campo di battaglia che non va spartito con nessuno”.
E la conclusione non poteva che essere con il riferimento ad una ben altra gestione della vicenda sanità “in fondo ogni amministratore si sceglie la dimensione che gli confà, la stanzetta per riunioni con pochi intimi pare sia la dimensione scelta da questo sindaco per trattare le grandi questioni. In altri tempi, su argomenti simili il Consiglio comunale aperto si teneva insieme ai ragusani nella piazza davanti al vecchio ospedale Civile: ben altri spazi, ben altro sindaco”. (da.di.)