Ragusa – Critiche velate interne alla maggioranza. E questo intervento potremmo ben farlo rientrare nel capitolo “malumori nella maggioranza” che da qualche tempo si va arricchendo sempre più, tanto da aver trovato un momento di exploit ufficiale settimane fa in occasione del voto ‘differenziato’ nel gruppo di maggioranza (lista cassìsindaco) a proposito della variante per 12 alloggi residenziali della cooperativa Pagoda. Ed è un segnale importante perchè a prendere una iniziativa ‘non allineata’ sono sì due consigliere, ma con veste anche istituzionale in quanto presidenti entrambe di commissioni. Si tratta di Corrada Iacono – Presidente della V Commissione Consiliare, Cultura, Turismo , Attività sociali e Politiche Giovanili e di Cettina Raniolo – Presidente della VI Commissione Consiliare, Sviluppo Economico, Industria, Artigianato, Commercio, Agricoltura, Politiche comunitarie.
Le quali hanno da ridire “sull’operatività delle Commissioni Consiliari che è stata di molto ridotta per l’interpretazione di un enunciato della Corte dei Conti che vorrebbe le convocazioni delle Commissioni Consiliari legate solo ad atti che dovranno passare dal Consiglio Comunale”. Interpretazione ritenuta, dalle due presidentesse, “assai restrittiva che impone uno stravolgimento della funzione originaria delle Commissioni consiliari, almeno per quanto prevedeva l’apposito regolamento del Comune di Ragusa del Consiglio e delle Commissioni consiliari”. Affermano dunque Iacono e Schininà “se quanto disposto o consigliato dal dirigente competente fosse assolutamente legittimo, si deve allora procedere alla modifica del Regolamento Comunale del Consiglio e delle Commissioni Consiliari, Infatti ben 9 pagine del regolamento sono dedicate alle Commissioni per cui occorrerà eliminare articoli diventati inutili.
Anche la Commissione Trasparenza è stata eliminata, ma le altre restano con le funzioni che sarebbero sancite dal relativo articolo”. Dopo aver ricordato che “le Commissioni sono da intendersi come articolazioni del Consiglio Comunale, dovrebbero concorrere ai compiti di indirizzo e di controllo politico amministrativo dello stesso, mediante la valutazione preliminare degli atti di programmazione e pianificazione” constatano che “con quelle che sarebbero le nuove disposizioni, vengono a mancare le funzioni fondamentali di consultazione, di studio e di proposta per iniziative. Viene a mancare la possibilità di mettere all’OdG del Consiglio Comunale proprie comunicazioni e proposte sulle materie di competenza. Vengono meno, altresì, possibili indagini conoscitive e consultazioni sulle materie di competenza. Viene meno, ancora, l’importante funzione di approfondimento dei problemi di interesse della comunità, della Città e dell’Amministrazione”.
Ma Corrada Iacono e Cettina Schininà non si fermano a queste lagnanze e avanzano anche una proposta, quella di “convocazioni informali delle commissioni per la valutazione di tematiche di interesse generale” e affermano “desideriamo attivare, previa opportuna consultazione con il Segretario Generale e con l’amministrazione tutta, un sistema che ci permetta di riattivare, senza costi per l’Ente, la funzionalità delle Commissioni, settori importanti, come quelli di competenza delle Commissioni Quinta e Sesta, non possono prescindere da momenti di riflessione, di studio e di proposta, specie per quei settori che vedono alquanto impantanata l’attività di qualche assessorato”. E questa ci sembrerebbe la prima frecciata delle due presidentesse. Subito dopo ne segue un’altra in cui viene reclamato “un rilancio dell’attività del Consiglio Comunale e dei suoi singoli componenti che sono espressione dell’elettorato e debbono svolgere la funzione assegnata che nessuna norma ha esautorato, fatti salvi gli aspetti economici della questione, inerenti il funzionamento delle Commissioni, pensiamo che non ci possano essere ostacoli per l’attivazione di una iniziativa che cerca il massimo coinvolgimento nell’interesse della città”. (da.di.)