Ragusa – A Ragusa Ibla non si può fare pipì. Ma non è che Ragusa Ibla stia diventando come la famosa ‘casa di via dei matti numero zero, quella dove non si poteva fare pipì?’. L’atroce dubbio ci è sorto dopo che ben due consiglieri comunali, il capogruppo M5 Sergio Firrincieli e il democratico Mario D’Asta hanno entrambi ripreso la denuncia via social della guida turistica Eleonora Formica, sulla mancata funzionalità dei servizi igienici a Ibla a fronte del fatto che ogni giorno arrivano visitatori a frotte. Firrincieli va giù duro “questa Amministrazione dimostra, ancora una volta, di non essere all'altezza di gestire il turismo. E basta con le scuse legate alla pandemia, la impossibilità di programmazione, le poche risorse e altre giustificazioni simili”, per passare poi, dopo aver citato la denuncia della guida turistica, al giudizio politico “per fortuna dalla città cominciano ad emergere segnali di stanchezza rispetto a questo sindaco e ai suoi collaboratori il che vuol dire che c'è bisogno di un cambio di passo che Cassí, come abbiamo appurato, non è stato in grado di effettuare. Aldilà di tutti gli interventi spot e promesse promozionali che potrà effettuare da qui alle elezioni per captare consenso, ormai è chiaro che di concreto alla città non arriverà nulla mentre tutto quello che ha annunciato sarà fatto in futuro: al momento resta soltanto tra le pagine del libro dei sogni”.
E da parte sua Mario D’Asta ribadisce “bagni che non funzionano a Ibla, è una situazione incresciosa che va avanti da anni e nessuno, a quanto pare, riesce a trovare una soluzione”. Per poi aggiungere “non importa solo portare turisti, cosa che ormai avviene perché Ibla gode di una certa attrattività, ma bisogna far sì che rimangano soddisfatti del loro viaggio. Abbiamo visto come, da quasi tre anni, i turisti in visita a Ibla sono costretti a ricorrere ai servizi igienici degli esercizi commerciali privati (con la necessità di consumare quindi qualcosa) perché non funzionanti i bagni comunali di piazza della Repubblica piuttosto che quelli in prossimità di piazza Duomo. Tutto ciò dovrebbe sensibilizzare, almeno il sindaco, a intervenire su un settore cardine per la nostra economia. Chiediamo al sindaco che cosa dobbiamo fare perché si attivi un circuito virtuoso su cose così elementari da risolvere. Noi crediamo che non sia davvero così difficile garantire il funzionamento di un servizio essenziale per i visitatori, che sono la materia prima per il rilancio del comparto.
Ci sfugge forse qualcosa. Non riusciamo a comprendere le ragioni di questa inefficienza”. Quindi il consigliere dem ricorda “quanto impegno ho messo in Consiglio nel portare avanti la battaglia legata ai bagni pubblici non solo per una questione di servizio rivolta ai residenti ma anche per venire a capo di un problema irrisolto, legato a una gestione superficiale ed inefficace degli stessi bagni. Non si capisce perché alcuni sono sporchi mentre altri che sono puliti rimangono chiusi. Si tratta di un enigma che dura da anni. Chiediamo che si faccia chiarezza rispetto alla gestione di questi bagni consapevoli che l’igiene è il primo biglietto da visita, forse il più importante, di una città. Magari ora, visto che a dire questa cosa, è stata un’addetta al turismo, questa problematica sarà presa nella dovuta considerazione”. A fare da supporto a Mario D’Asta arriva l’associazione culturale 97100 Codice avviamento progetto che afferma “già lo scorso anno ci eravamo confrontati più volte con disservizi del genere.
Non solo a Ibla ma anche a Marina di Ragusa e Ragusa centro. Ora, sentire di queste rimostranze, per di più da parte di operatori turistici, ci fa comprendere come, nell’ambito del turismo, ci siano ancora molti passi in avanti da fare, su questo e altro. Siamo sinceramente spiazzati dalle parole, tra l’altro pronunciate con il massimo garbo da parte della guida turistica in questione. Siamo certi che l’amministrazione, in tempi brevissimi, potrà venire a capo definitivamente di questa incresciosa situazione”. (da.di.)