Ragusa – Il movimento Territorio Ragusa ha sentito il bisogno di tornare sulla questione dell’avviso pubbico per il progetto ‘Sto a Ragusa’ per il rilancio del centro cittadino, promosso dall’assessorato allo sviluppo economico retto da Giovanna Licitra. Lo fa riferendosi alle dichiarazioni della Licitra rilasciate ad un organo di stampa locale, dichiarazioni nelle quali, a detta di Michele Tasca, presidente dell’Esecutivo di Segreteria di Territorio Ragusa, l’assessore “tira fuori una novità, rispetto alle finalità del bando ‘Io sto a Ragusa’, per come presentate nel corso della conferenza stampa del novembre 2019, pur senza nessuna replica diretta ai precisi rilievi sollevati anche da altre forze politiche e da un comitato civico”. Le novità, prosegue Tasca, sarebbero che “il bando non sarebbe riservato esclusivamente alle nuove aperture in centro storico, ma si tratterebbe di una misura di incentivazione generale, sia pure limitata ad un perimetro all’interno del centro abitato.
Non più, quindi, l’asse Piazza del Popolo – rotonda di via Roma, come era stato specificato per il primo bando, ma una nuova area, sempre entro limiti definiti ma che non ha nulla di specifico per il centro storico e per la via Roma in particolare”. L’obiezione di Territorio è la seguente “pur senza nulla eccepire sulla valenza di misure agevolative per incentivare l’apertura di nuove attività in città, a questo punto è inevitabile capire perché verrà sostenuta una apertura in via Gagini o via Salvatore, nella zona alta, e non una apertura a poche decine di metri in viale Europa o in corso Vittorio Veneto, superiormente alla via Gagini”. Seguono le considerazioni procedurali ed amministrative di Michele Tasca e del movimento “dal momento che l’ente non è il dopolavoro San Cataldo, trattandosi di un bando pubblico, occorrerebbe fissare paletti precisi, secondo le strategie di sindaco e assessore e della giunta tutta: perché un bando riservato ad un’area indefinita della città, che esula dal centro storico ma fissa arbitrariamente dei confini? perché, ora, l’assessore parla di start up e di iniziative per i giovani, particolari non contemplati nel bando?
Sarà tutto affidato alle scelte di pochi o si osserveranno criteri trasparenti nella selezione?. E quindi le conclusioni politiche “occorrerebbe, a questo punto, che il sindaco fornisse spiegazioni per chiarire il tutto, per sgombrare il campo da illazioni sui criteri di scelta di un perimetro che ha destato non poche perplessità. A questo punto sembra necessario capire chi si occuperà del centro storico e delle sue esigenze di rilancio commerciale”. (da.di.)