Ragusa – All’interno del cerimoniale predisposto dalla Prefettura di Ragusa in occasione della Festa dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate celebrata in Piazza San Giovanni, quest’anno si sono registrate due novità molto significative, il discorso del Sindaco Peppe Cassì in merito al conferimento della cittadinanza onoraria al Milite ignoto e la deposizione di una corona di alloro dinanzi alla stele di Piazza del Popolo che ricorda i caduti, monumento recuperato e riqualificato insieme alloo spazio circostante ad opera del Comune. Nel corso della cerimonia in Piazza San Giovanni sono stati letti messaggi istituzionali da parte del Prefetto di Ragusa, Giuseppe Ranieri, del Comandante Provinciale dei Carabinieri, Gabriele Gainelli, del Comandante della Capitaneria di Porto di Pozzallo, Donato Zito e la benedizione del monumento ai Caduti da parte del Vescovo, mons. Giuseppe La Placa, mentre in Piazza del Popolo è stata deposta una corona di alloro sul monumento da parte del Prefetto Ranieri, del sindaco Cassì e del Comandante Provinciale dei Carabinieri Gainelli. Questo il testo dell’intervento del Sindaco Cassì sul conferimento della cittadinanza al Milite ignoto:
“A 100 anni dalla traslazione della salma di un Soldato senza nome nel sacello dell’Altare della Patria, il Comune di Ragusa e tutti i Comuni della Provincia hanno inteso aderire alla proposta dell’Associazione Gruppo Medaglie d’oro fatta propria dall’Anci, di attribuire la cittadinanza onoraria di ciascun Comune d’Italia al Milite Ignoto. Una pergamena commemorativa dell’attribuzione della cittadinanza onoraria al Milite Ignoto sarà riposta nei Palazzi municipali per rendere memoria ed onore alle centinaia di migliaia di militari italiani caduti durante la prima Guerra mondiale e a tutti i caduti per la Patria. Quel Soldato ignoto, quella salma scelta proprio perché di nome sconosciuto, è divenuto il soldato nel quale ogni padre, madre, figlio, sposa, amico, ha potuto identificare il proprio caro partito per la guerra e non più rientrato.
L’attribuzione della cittadinanza onoraria dei nostri Comuni sia oggi, a distanza di 100 anni, il mezzo per rinfocolare il ricordo e il legame tra i caduti in guerra ed i loro discendenti e parenti, e soprattutto uno strumento per dare alle nuove generazioni nate e cresciute in tempo di pace, cognizione e consapevolezza dell’appartenenza ad una comunità che si riconosce nei valori universali della libertà, della uguaglianza, della tolleranza, della solidarietà. Uno stimolo attraverso la conoscenza della nostra storia per coltivare gli ideali della Patria”. (da.di.)