ROMA – ’’Al chiuso resta l’obbligo di mascherine, non ho intenzione di toccarlo. E non si tocca l’uso robusto del green pass. I numeri sono dalla nostra parte, il modello adottato sta funzionando. Regole e strategia dunque non cambiano, ma ovviamente valuteremo’’. Così, in un colloquio con il Corriere della Sera, il ministro della Salute Roberto Speranza. La priorità è accelerare con la terza dose e avviare la vaccinazione dei bambini. Per la fascia 5-11 anni, spiega, ’’il mio auspicio è dicembre, non appena l’Ema avrà approvato il vaccino e l’Aifa avrà dato il via libera per l’Italia. Gli scienziati stanno dicendo che la dose di un terzo di Pfizer è efficace e sicura. Lavoreremo con i pediatri per parlare alle famiglie. Se tra i 12 e i 19 anni siamo arrivati al 70%, per i più piccoli possiamo arrivare al 50%’’.
Anche sulla terza dose è il momento di correre: ’’Stiamo spingendo, c’è una crescita forte. Questa settimana decideremo con gli scienziati di allargare a ulteriori fasce d’età. Penso che a sei mesi dalla seconda dose sia opportuno favorire la terza per la platea più larga possibile’’. Siamo in grado di scendere anche sotto i 30 anni? ’’Per me ci arriveremo, ma già somministrare la terza dose sopra i 40 o 50 anni sarebbe un passo importante. Ci atterremo comunque al parere degli scienziati’’. Infine, i no vax che continuano a protestare nelle piazze. ’’Li invito a osservare la evidente proporzionalità inversa tra numero di vaccini e numero di contagiati. C’è un lavoro massiccio di persuasione da fare su quel 12 o 13% di persone che sono no vax, hanno paura o sono difficili da contattare.
Dobbiamo convincerli uno per uno. Ogni vaccino in più rende il nostro scudo più forte’’, chiosa Speranza.