Ragusa – L’associazione Adessobasta che ha fatto della lotta contro la violenza sulle donne la propria bandiera, interviene nel dibattito sulla revisione della toponomastica cittadina, dibattito sollevato dall’intervista del giornalista Angelo Dinatale, direttore di ‘In Sicilia Report”, al sindaco di Ragusa Peppe Cassì nel giorno della deposizione di una lapide per ricordare l’assassinio del giornalista Giovanni Spampinato. Ed infatti Adessobasta “ha sottoposto all'attenzione del sindaco Cassì un documento in cui si rileva il profondo e impietoso gender gap nella toponomastica della città. Quasi uno specchio della cultura patriarcale da sempre dominante. Pertanto l’Associazione di donne suggerisce alla Amministrazione Comunale di farsi promotrice di un rinnovamento della cultura stessa della comunità in relazione alla parità dei diritti e opportunità tra donna e uomo e considerare questo impegno un chiaro segnale di rinnovamento del territorio.
Infatti, innumerevoli sono le figure femminili che meriterebbero d’avere intitolate strade, rotatorie, edifici pubblici, biblioteche, teatri, giardini. Soprattutto per i giovani affinché i luoghi urbani possano loro offrire nuovi modelli di riferimento. Bambine e ragazze, oggi, diversamente dai loro coetanei maschi, hanno difficoltà a identificarsi con donne di spessore culturale nei loro percorsi urbani quotidiani, dove incontrano quasi esclusivamente – laddove ci sono intitolazione a donne – riferimenti a madonne, monache, sante o benefattrici. Anche la toponomastica può dare un profondo contributo – specie oggi che viviamo in un clima sociale devastato dai tanti femminicidi e dalla violenza più o meno manifesta ma continua sulle donne – al superamento di modelli culturali stereotipati e conformisti declinati al maschile, e a creare un modello culturale non discriminante nei confronti delle donne”.
L’associazione si dice convinta che “promuovendo modelli di grandezza al femminile, si possa contribuire a portare un valore aggiunto al miglioramento della nostra società e della nostra cultura. L’evidente sessismo che caratterizza l'attuale toponomastica, infatti, danneggia sia l’auto-stima delle giovani donne e delle bambine, sia l'economia della città, non favorendo certo la realizzazione dei talenti femminili. È con questo spirito che chiediamo, in modo forte e chiaro, che si cominci finalmente a intitolare strade, piazze, ed edifici pubblici a donne che hanno contribuito a migliorare e rendere forte la società, pur essendo state dalla stessa nascoste o colpevolmente ignorate. Anche così Ragusa può fare la differenza”. (da.di.)