Non tutti sanno che ci sono alcuni sintomi o campanelli di allarme che evidenziano il prediabete. Se trascurati possono trasformare il prediabete in diabete, vediamo quali sono i sintomi e non solo. In Italia ci sono almeno 4.500.000 di persone con il prediabete. È l’allarme lanciato in previsione della Giornata Mondiale del Diabete che si svolge il 14 novembre. Queste si aggiungono a colore che convivono con il diabete di tipo 1 che sono circa 500.000, 4.000.000 quelli che hanno il diabete di tipo 2. Si stima inoltre che circa 1.500.000 di italiani abbiano il diabete, ma non lo sappiano perché non hanno sintomi specifici e non si sottopongono da tempo a un esame del sangue che posso valutare il livello della glicemia.
Cos’è il prediabete?
Si parla di prediabete quando i livelli di zuccheri nel sangue sono superiori alla norma, ma non si è ancora in diabete. I medici parlano anche di ridotta tolleranza al glucosio o alterata glicemia a digiuno. Fortunatamente si può tornare indietro, nel senso che se cambiamo i nostri stili di vita possiamo evitare di diventare diabetici, che invece è una malattia cronica. Determinante una dieta sana ed equilibrata e fare attività fisica in modo regolare e moderato.
Quali sono i valori del prediabete? Nel dettaglio si parla di prediabete quando: a digiuno il valore della glicemia è compreso tra 100 e 125 mg. Da 126 in su è diabete; il test A1C, che è quello che misura l’emoglobina glicata, è compreso tra 5,7% e 6,4% mg/dl. Il valore normale è sotto il 5,7%, mentre nel diabete è del 6,5% o superiore – allora sarà diagnosticato il prediabete.
Quali sono i sintomi del prediabete?
Sfortunatamente non è facilissimo riconoscere il prediabete. Non ci sono sintomi specifici e tra l’altro lentamente progressivi. Ci sono però dei campanelli d’allarme che devono far destare qualche sospetto. Ricordiamo che è sufficiente un banale esame del sangue.
I principali sono: aumento della sete e dell’appetito per un lungo periodo, perdita di peso senza cambiamenti nello stile di vita, stanchezza, minzione frequente, vista non a fuoco, pelle più scura sotto le ascelle, i gomiti, le ginocchia e il collo.
Quali sono le cause?
In genere le cause sono da rintracciare nel malfunzionamento dell’insulina, l’ormone che tiene sotto controllo la glicemia, oppure da una sua insufficiente produzione da parte delle cellule endocrine.
Possono generare iperglicemia anche alcune patologie del pancreas oppure malattie, più rare, dell’apparato endocrino. A essere più a rischio sono, come per il diabete, le persone obese o in sovrappeso, chi ha più di 45 anni, le donne che hanno sofferto di diabete durante la gravidanza oppure chi ha familiarità con il diabete di tipo 2. Quali siano i meccanismi che portino al malfunzionamento o alla mancanza di insulina ancora non si sa con certezza.
Quali sono i fattori di rischio del prediabete?
Naturalmente come per quasi tutte le malattie e le condizioni cliniche un’alimentazione scorretta con poche fibre e molti grassi, specialmente saturi, quindi derivati dalla carne. Naturalmente l’assunzione di zuccheri è da limitare il più possibile. Occorre stare attenti anche allo zucchero nascosto in diversi cibi. Anche i cibi lavorati, come i salumi, sono da limitare.
Una vita sedentaria è l’anticamera dello sviluppo di diverse malattie croniche, anche del diabete. L’assenza o la poco attività fisica favoriscono oltre al sovrappeso, anche l’insulino-resistenza. Anche il fumo di sigaretta influisce sulla resistenza all’insulina. In più le sostanze inalate alzano i livelli di infiammazione. Questo rende più complicata la gestione dell’insulina. Facciamo ancora più attenzione se in famiglia abbiamo casi di diabete di tipo 2, perché c’è una relazione ereditaria. Anche il diabete durante la gravidanza, quindi quello gestazionale, alza il rischio di sviluppare in futuro prediabete e diabete.