TORINO (ITALPRESS) – “Ci saltano alla gola sul bilancio, tutti, revisori e tutto. Poi magari dobbiamo fare una transazione finta” quindi “non arriverei a fare una causa, perchè poi quella carta lì, che loro devono tirar fuori, non è che ci aiuti tanto, nel nostro bilancio”.
A parlare, intercettato, è Cesare Gabasio, a capo dell’ufficio legale della Juventus. E’ il 23 settembre scorso, all’altro lato del telefono Federico Cherubini, ds dei bianconeri. Al centro del discorso il famoso papello privato, dove veniva messo nero su bianco che, oltre ai 15 milioni “ufficiali”, attorno alla cessione di Cristiano Ronaldo conclusa appena un mese prima, ci sarebbero dei movimenti di denaro sospetti che, per una società quotata come la Juventus, potrebbero rappresentare un problema per la stesura del bilancio. L’intercettazione è contenuta nel provvedimento emesso oggi dalla procura di Torino, nell’ambito dell’indagine sulle plusvalenze juventine dal 2018 al 2021, che ha portato a una nuova perquisizione nella sede dei bianconeri, a casa dello stesso Gabasio nel quartiere Crocetta di Torino, che per questo motivo è stato inserito tra gli indagati, e in ogni altro “luogo ed automezzo nella disponibilità degli indagati e della Juventus”.
L’obiettivo dei procuratori Marco Gianoglio, Ciro Santoriello e Mario Bendoni è realizzare un back-up dei dati informatici e scovare il papello mancante per rafforzare il quadro indiziario a carico degli altri indagati: Andrea Agnelli, Pavel Nedved, Fabio paratici, Stefano Bertola e Stefano Cerrato.
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