RAGUSA – Comicoterapia con l’H. E ancora Ludopedagogia, drammaterapia, teatro sociale. In occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità, i clown dottori di “Ci ridiamo su” hanno deciso di diffondere sui canali social, facebook e youtube, un video che rappresenta la sintesi del progetto “Siamo di Versi perché siamo Poesia”, un percorso laboratoriale svolto nel periodo pre-covid con l’associazione di volontariato “Piccoli Fratelli onlus” di Modica che è impegnata nell’assistenza di persone diversamente abili.
Al termine di questo percorso si è deciso di realizzare una piccola performance come momento di restituzione alla comunità. E il video raggruppa e racconta quelle emozioni straordinarie vissute sia dai clown dottori che da tutte le persone coinvolte in quel percorso che è stato di conoscenza, consapevolezza, crescita collettiva. Un video che sarà rilanciato anche dalla rete Pro Diritti H, che è il coordinamento provinciale delle associazioni che operano in provincia di Ragusa per la tutela dei disabili, e che sarà proiettato per la prima volta stamani, su di un grande schermo, all’intero della manifestazione in programma a Modica promossa dall’Anffas nazionale e regionale in collaborazione con Assod e il supporto del Csve.
Un filmato che è un viaggio all’interno delle fasi principali del progetto che ha coinvolto gli utenti diversamente abili, i loro assistenti, i volontari in un vero e proprio processo espressivo e creativo di integrazione attraverso il linguaggio teatrale. “Questo viaggio è dedicato a chi pensa di non essere perfetto, affinché scopra che i difetti sono, in realtà, opportunità, elementi distintivi, piccoli tesori riflessi del grande universo. Come ci sono infiniti fiori nei prati, o farfalle per aria, uno diversi dall’altro, così siamo noi”, spiegano i clown dottori di “Ci ridiamo su”. Le immagini che si susseguono, intervallate da interviste e riflessioni, ripercorrono i presupposti e i fondamenti essenziali dell’animazione teatrale attivata in questo progetto dove il lavoro valorizza l’unicità e la particolarità della persona, favorendo la spontaneità e l’integrazione.
“L’obiettivo primario è stato quello di dare spazio alle potenzialità espressive, emotive e relazionali di ciascuno, nel rispetto delle caratteristiche del singolo – spiega Fabio Ferrito, presidente di “Ci ridiamo su” – Un attento e profondo lavoro basato sulla gestualità spontanea dei protagonisti dell’esperienza, pone al centro dell’esperienza il corpo e il gesto quali espressioni di una immediata cifra poetica in un lavoro comune e condiviso, perché il gruppo è il luogo vitale di relazioni, di collaborazione, di rispetto, di contatto. Un’esperienza doppia, per entrambe le parti: gli ospiti disabili e gli educatori coinvolti, impegnati a spingersi per andare “oltre se stessi” per entrare in una relazione autentica con l’altro”.