Ragusa – Riferendo della seduta consiliare in cui la maggioranza che sostiene l’amministrazione Cassì ha votato a favore dell’argomento “analisi del fabbisogno abitativo per il corretto dimensionamento del redigendo nuovo Piano Regolatore Generale e dei nuovi Piani di Zona in ambito PEEP ai sensi della L. 167/62”, riportavamo che il consigliere Gianni Iurato di Ragusa prossima , che siede sui banchi dell’opposizione, ha espresso voto favorevole, unico consigliere di minoranza presente alla votazione, ‘meritandosi’ un acitazione del sindaco Cassì nella propria dichiarazione.
Ma a bocce ferme Iurato ha diffuso una propria nota per puntalizzare una serie di argomenti, come del resto sintetizzato fin dal titolo “ questo non significa che a Ragusa le cose cambieranno subito. ma è un primo passo significativo per il futuro dopo gli errori commessi in passato”. Iurato spiega meglio la prima affermazione “l’approvazione dello studio del fabbisogno abitativo da parte del Consiglio comunale è sicuramente un fatto positivo. E non è un caso che anch’io, sebbene espressione dell’opposizione, abbia votato a favore. Bisogna, però, essere sinceri con la città. Questo non significa che a partire da domani non ci saranno nuove costruzioni. Infatti, l’atto approvato venerdì sera non fermerà le richieste presentate in passato dai costruttori e che hanno già firmato le convenzioni con il Comune e che, in pratica, sono state fatte salve. E non si tratta, è bene precisarlo, di una o due richieste. Di certo, per il futuro è un atto di notevole rilevanza. Ma passerà ancora qualche tempo prima che questo stesso possa pienamente esplicitare i propri effetti. Purtroppo, il nostro territorio urbano continuerà a cambiare volto”. Quindi il consigliere si dice convinto che “lo strumento principe per la pianificazione urbanistica debba essere il Prg e il Ppe per i centri storici.
Se, infatti non si potranno più fabbricare nuove costruzioni, occorre dare la possibilità ai costruttori e ai cittadini di puntare sulla riqualificazione dell’esistente. Dobbiamo fornire a ciascuno di loro la possibilità di guardare al centro storico con un occhio particolare”. Iurato, poi, rileva criticamente “in questi tre anni l’Amministrazione comunale e l’Ufficio tecnico competente, dal punto di vista urbanistico, per alcuni aspetti, hanno operato in continuità con le scelte fatte dalle vecchie Amministrazioni… Ben venga oggi, dunque, un ravvedimento sulla concezione del consumo del territorio, e sul nuovo studio del fabbisogno abitativo, sia da parte della politica sia da parte della struttura tecnica del Comune. È un fatto importantissimo aver trovato piena condivisione dell’atto da parte delle due realtà istituzionali”. Ma il consigliere di Ragusa prossima si dice “perplesso relativamente alle proiezioni demografiche. Si parte, infatti, dai 71.438 abitanti di quest’anno e si arriva ai 74.853 del 2041, con 3.415 unità in più. Stime, a mio giudizio, abbastanza rosee considerata la riduzione del numero delle classi nella maggior parte degli istituti scolastici, sulla base di una tendenza al ribasso che va avanti da otto anni a questa parte”. Gianni Iurato poi fa una riflessione di fondo sul territorio “che è la parte più fragile di una comunità. Dipende dall’uso che se ne fa. Se trattato male, tutto ciò può incidere sia sulle famiglie benestanti quanto su quelle povere. Pensate, ad esempio, quanto un territorio deturpato possa essere compromesso sul piano turistico invece di dare risposte di ordine occupazionale, diventando fonte di lavoro e di sviluppo.
Quindi, il discorso non è solo legato al costruire palazzine o meno. Significa anche comprendere in che modo utilizzare parti del territorio, dalla vocazione agricola a quella boschiva, da quella turistica a quella produttiva. Ecco perché, in questo contesto, il Prg diventa lo strumento d’eccellenza che rende forte, e non fragile, il territorio. In questi anni, però, a Ragusa si è andati avanti senza tenere conto del fabbisogno abitativo ma solo ed esclusivamente delle richieste che sono arrivate al Comune per costruire nuovi fabbricati. Insomma, si è preso in considerazione, legittimamente attraverso lo strumento delle varianti, un fabbisogno surreale che non è quello di cui Ragusa necessita”. Infine Iurato conclude “secondo me, l’uso delle varianti al Prg dovrebbe rappresentare un fatto straordinario, da utilizzare o per correggere errori materiali nella redazione dello strumento urbanistico o per inserire opere pubbliche (interessi non di singoli privati) come scuole, strade, uffici pubblici, piazze, etc. non previste nei Prg. Purtroppo, nei decenni passati, non è stato così. L’uso delle varianti è stata una ordinaria regola che ha “raggirato” la lungimirante e rispettosa politica urbanistica che ogni Comune dovrebbe attuare. Molte cooperative edilizie hanno visto nascere i propri fabbricati in variante al Prg. Dal 2006, lo strumento urbanistico non ha mai affrontato la problematica dei Peep.
Non si è fatto un buon uso delle varianti, insomma, in città come a Marina dove pure la costruzione degli alloggi ha seguito indicazioni oltre misura. Per questo, ho sempre richiesto che potessero essere attuate le analisi del fabbisogno abitativo e, se necessario, la predisposizione dei piani di zona per stabilire dove sarebbe stato meglio individuare le zone Peep. Lo studio che ora è arrivato in aula per essere approvato è nato grazie al dibattito sviluppato settimane addietro. Studio nato, in pratica, nel giro di un mese e che di fatto fornisce un’altra chiave di lettura alla delicata questione. Ora, il punto è passato favorevolmente in aula. E il futuro della nostra città potrà essere differente. Potremo contare su una città che programma con più attenzione il proprio aspetto urbanistico”. (da.di.)