Ragusa – Nei giorni scorsi abbiamo registrato numerose segnalazioni di cui diamo notizia. Il Comibleo, comitato dei residenti di Ragusa Ibla lamenta “troppe disattenzioni e scarsa manutenzione al giardino ibleo” e parla di “totale e indegno stato di abbandono in cui versa il Giardino Ibleo, uno dei vulnus principali che intacca la città antica.
E i residenti di Ibla, giustamente, non riescono a farsene una ragione. Ma perché questa disattenzione da parte dell’amministrazione comunale? E a poco valgono gli effetti speciali di questi ultimi giorni legati alle installazioni, in seno allo stesso Giardino, del periodo natalizio. Il problema c’era e continua a rimanere”. Usando il metodo di mettere a confronto foro di un prima e di unn dopo, Comibleo osserva “mentre da una parte e con gran risalto si festeggia giustamente la “festa dell’albero” piantando altre essenze arboree in città dall’altra non viene curata la manutenzione dell’esistente, la sostituzione degli alberi essiccati e di quelli rimossi e la piantumazione di altre piante e siepi che arricchivano il Giardino ibleo, vero e proprio fiore all’occhiello di Ragusa. Insomma, una situazione precaria che ci continua a fare preoccupare, per non parlare dello scempio attuato a causa del punteruolo rosso.
Ma siamo sicuri che non potevano essere adottate altre soluzioni? In ogni caso, a parte questo aspetto, c’è una situazione davvero imbarazzante circa la manutenzione che riguarda la villa pubblica per eccellenza della città. Chiediamo all’Amministrazione comunale di verificare, anche attraverso le foto storiche, com’era un tempo il Giardino ibleo e com’è ridotto adesso per adottare gli opportuni accorgimenti e cercare, laddove possibile, di rimediare. I residenti sono stanchi di continuare a subire tutte queste disattenzioni”. Invece il circolo di Ragusa di Fratelli di Italia, per bocca di Salvatore Piccitto, responsabile del dipartimento viabilità del partito, si occupa della viabilità del centro storico superiore. Piccitto così la analizza “da quando è stata chiusa al traffico via Rapisardi, nel tratto compreso tra corso Vittorio Veneto e corso Italia, la viabilità in centro storico è diventata più complicata per i tanti cittadini che ogni giorno si recano nel quartiere per sbrigare le più disparate faccende e per andare da via Sant’Anna a piazza Libertà, oltrepassando la vallata Santa Domenica, un tragitto che in linea d’aria è appena 200 metri, bisogna percorrere circa 1600 metri.
Chiediamo all’Amministrazione comunale di riflettere sull’opportunità di riorganizzare alcuni aspetti della viabilità del centro storico”. Ma Fratelli d’Italia propone anche una soluzione “quella di riaprire via Rapisardi nel tratto della Prefettura. In questo modo, tra l’altro, si potrebbe tornare a chiudere corso Vittorio Veneto nelle sere del fine settimana rendendolo più sicuro per i tanti giovani che frequentano la zona in quei giorni. Oppure, sempre per ridurre di molto quel chilometro e mezzo già citato, si potrebbe invertire il senso di marcia di via Natalelli, nel tratto da via Sant’Anna attraversando via Maiorana e oltre il Tribunale. Infine, si potrebbe rendere percorribile con l’auto anche il tratto di via Roma tra via Sant’Anna e via Ss. Salvatore, ma si dovrebbe sacrificare una parte dell’area pedonale. Naturalmente una qualsiasi di queste soluzioni sarebbe utile per velocizzare il traffico offrendo qualche sbocco al dedalo di strade del centro storico in attesa di avere un sistema di trasporto pubblico tale da convincere i cittadini a rinunciare all’auto”.
Da parte sua il comitato ““Ragusa al Centro”, presieduto da Turi Iudice segnala la situazione dei finestroni della ex biblioteca civica ‘Giovanni Verga’ “ridotti a cestino portarifiuti”. Leggiamo quanto scrive Iudice “protetti da una robusta inferriata d’epoca, i finestroni sono chiusi da tempo e raccolgono, all’interno della grata, ogni tipo di rifiuto. Complice l’assenza di cestini portarifiuti, che sarebbero essenziali in prossimità di ua scuola, se non altro con funzione educativa, i passanti, più o meno giovani, hanno scambiato lo spazio fra l’infisso e la grata come cestino portarifiuti. Si comprendono le difficoltà per capire chi deve eliminare lo sconcio, il proprietario dell’immobile, la ditta che si occupa della raccolta dei rifuti, squadre speciali per il decoro cittadino, ma che in pieno centro, all’uscita di una scuola elementare, nei pressi del nuovo Centro Commerciale Culturale, si debba assistere ad uno spettacolo simile, è assurdo”. Il Presidente Iudice conclude con l’auspicio che ci sia, comunque, un intervento sollecito da parte di qualcuno, per eliminare lo sconcio e si provveda a coprire lo spazio in attesa dei lavori di riqualificazione dei locali della ex biblioteca che comprenderanno anche quelli dei finestroni le cui grate dovranno essere dotate di apposite retine per impedire che il fenomeno sconveniente si possa ripetere in futuro”. (da.di.)