Super green pass per trasporti e mezzi pubblici, ma anche alberghi, ristoranti all’aperto, piscine, piste da sci e stadi. Scatta domani, 10 gennaio, l’obbligatorietà del certificato verde rafforzato decisa con il decreto legge del 29 dicembre.
E continua il braccio di ferro per il ritorno della scuola in presenza. Domani si ritorna sui banchi dopo le festività natalizie, ma si moltiplicano gli appelli per la didattica a distanza o per un rinvio della ripresa. Intanto continuano a crescere contagi e ricoveri: l’ultimo bollettino registra un aumento delle terapie intensive (+58) e dei ricoveri ordinari (+339). Sono 197.552 i nuovi casi e 184 morti. Tasso di positività al 16,2%. Attesa sempre per domani la conferenza stampa del premier Draghi sull’obbligo vaccinale per over 50 e le ultime misure anti covid prese.
Super green pass: dove è obbligatorio
Il Super green pass è richiesto in zona bianca, gialla e arancione per accedere ad attività e servizi. Fino al 31 marzo 2022 (fine dello stato d’emergenza) l’uso della certificazione rafforzata è esteso anche alla ristorazione al banco nei locali al chiuso.
Super green pass: cosa cambia dal 10 gennaio 2022
A partire dal 10 gennaio 2022 e fino al 31 marzo 2022, è esteso anche alle seguenti attività:
- al chiuso per piscine, palestre e sport di squadra;
- musei e mostre (a oggi, l’accesso a questi luoghi è consentito con il Green Pass base in zona bianca e gialla);
- al chiuso per i centri benessere; centri termali (salvo che per livelli essenziali di assistenza e attività riabilitative o terapeutiche);
- parchi tematici e di divertimento;
- al chiuso per centri culturali, centri sociali e ricreativi (esclusi i centri educativi per l’infanzia);
- sale gioco, sale scommesse, sale bingo e casinò.
Fino al 31 marzo 2022 i visitatori potranno accedere alle strutture residenziali, socio-assistenziali, socio-sanitarie e hospice soltanto muniti di Green pass rafforzato e test antigenico rapido o molecolare eseguito nelle 48 ore precedenti l’accesso, con esito negativo, oppure vaccinazione con terza dose.
Mascherine
Rientro a scuola e covid, cresce il fronte della Dad
Continua il braccio di ferro per il ritorno della scuola in presenza. In vista di lunedì, data in cui si ritorna sui banchi dopo le festività natalizie, si moltiplicano gli appelli per la didattica a distanza o per un rinvio della ripresa in presenza sia dalle Regioni che dai presidi che pongono anche un problema di privacy relativo allo stato vaccinale degli studenti. Il governo, però, non intende fare marcia indietro. “Abbiamo affermato il principio importante di avere una scuola in presenza, ma abbiamo regolato anche la possibilità, per casi specifici e mirati, di un uso della didattica a distanza, per un tempo limitato” ha detto il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi a SkyTg24. “Non solo abbiamo confermato il principio base della scuola in presenza, ma abbiamo regolato una situazione che poteva essere fuori controllo, quello di un uso diffuso e senza regole della formazione a distanza”.
Il decreto approvato lo scorso 5 gennaio è stato “un provvedimento equilibrato e ispirato al buon senso”, ha sottolineato. “Il contagio non è avvenuto nelle scuole, l’aumento dei casi si è registrato quando la scuola era chiusa. Insistere sulla presenza è una misura sanitaria importante che permette ai ragazzi di essere in una situazione controllata”, ha spiegato.