All’interno delle industrie e dei luoghi di lavoro in generale ci sono tantissimi fattori che devono essere continuamente tenuti sotto controllo, in modo da garantire le migliori condizioni e la perfetta efficacia di strumenti e macchinari.
L’anemometro, che di solito viene concettualmente collegato al campo della meteorologia, svolge un ruolo importantissimo anche a livello industriale. Ovviamente le caratteristiche del dispositivo variano in base all’utilizzo finale. Dal 1450, anno in cui è stato inventato il primo anemometro, il progresso ha portato alla nascita di diverse tipologie: lo scopo finale è sempre lo stesso, ovvero misurare la velocità e la pressione del vento e dei flussi d’aria, però le modalità per raggiungerlo sono diverse. Si va quindi dai modelli più semplici, costituiti da un semplice filo a piombo che permette di misurare la velocità del vento grazie alla sua inclinazione, ai più moderni modelli digitali.
Come scegliere il modello più adatto per ogni situazione
Da oltre settant’anni RS Components è un punto di riferimento per numerose imprese ed industrie. Nel suo ampio catalogo online è presente un’intera sezione dedicata agli strumenti di misura ambientali. Scegliere un anemometro di Rs Components significa avere la certezza di disporre di uno strumento di qualità che garantisce elevate prestazioni. Sfruttando i filtri di ricerca è possibile individuare con pochi clic gli strumenti più adatti alle proprie esigenze. I vari modelli infatti possono essere selezionati in base al marchio, ai parametri di misura, al tipo di sonda, alla precisione, alla risoluzione, al tipo di alimentazione, alle dimensioni ed ai valori massimi di velocità e temperatura supportate. Tutti gli articoli presenti sul sito di RS Components hanno una loro scheda tecnica dettagliata, che riassume tutte le specifiche, le possibili applicazioni e le informazioni relative al prezzo ed alle tempistiche di consegna.
Tipologie di anemometro
Come si può capire da quanto detto finora, gli anemometri non sono tutti uguali ed è possibile fare diverse distinzioni. La prima è quella relativa alla grandezza misurata: sotto questo punto di vista è possibile dividere gli anemometri che misurano la velocità del vento dagli anemometri che invece ne misurano la pressione. Un’altra distinzione è invece quella che riguarda la tipologia: come detto, la versione più semplice è rappresentata dal filo al piombo che, oscillando, permette di misurare la velocità del flusso d’aria. In realtà esistono versioni decisamente più complete ed efficaci. Le tipologie più diffuse sono rappresentate dagli anemometri termici, dagli anemometri a ventolina e dagli anemometri a coppette. Se questi ultimi sono quelli più utilizzati in ambito meteorologico, i modelli a ventolina sono quelli più comuni nelle applicazioni industriali: ne esistono anche versioni in grado di rilevare anche altre informazioni, come la temperatura ed il livello di umidità.
Le possibili applicazioni: dalla meteorologia all’uso industriale
L’anemometro è uno strumento molto versatile e che viene utilizzato in svariati ambienti. La misurazione del vento è un aspetto fondamentale non solo per quanto riguarda la meteorologia, ma anche per l’aviazione, per l’ingegneria, per la progettazione di edifici e impianti eolici ed in generale per tutte le attività all’aperto (professionali e hobbistiche). L’anemometro può essere impiegato anche per misurare le condizioni all’interno delle gallerie. Questo strumento non può mancare nel parco attrezzi di chi lavora nel campo della climatizzazione e del condizionamento. Gli anemometri industriali permettono di controllare la velocità dell’aria all’interno degli impianti, delle tubazioni e dei sistemi. Ci sono anche i modelli che consentono di tenere sotto controllo la forza del vento sui capannoni e sulle tensostrutture, permettendo così di lavorare nel massimo della sicurezza.