Ragusa – Il movimento Territorio Ragusa ha raccolto e rilanciato l’allarme sulla insufficienza dei fondi necessari al completamento della metropolitana di superficie espresso dal consiglio di amministrazione della Società per la Mobilità Alternativa, che, da tempo, ha seguito le sorti del progetto della metroferrovia.
Nel riproporre la nota stampa di quest’ultimo, l’esecutivo di Segreteria di Territorio Ragusa, presieduto da Michele Tasca, informa che “ha riunito l’organismo dirigente per una consultazione urgente sulla non rassicurante nota diffusa alla stampa dalla Società per la Mobilità Alternativa” e ricorda “un progetto che da lungo tempo attende di essere concretizzato, pensato per una mobilità alternativa in città, già al tempo della sindacatura di Giorgio Chessari, ripreso, grazie all’interessamento dell’on.le Nello Dipasquale, dal governo Renzi che lo inserì nel Bando per le periferie, assegnando la non indifferente somma di 18 milioni di euro. Una cifra che sembrava sufficiente a consentire di utilizzare il nastro ferroviario all’interno della cinta urbana di Ragusa per un trasporto alternativo”. Cifre, invece, stando all’allarme lanciato dalla Società per la Mobilità Alternativa, che nonostante “sembrino, in assoluto, piuttosto considerevoli, non sono sufficienti a completare l’opera”.
Il cda della Società aveva fornito anche i propri conteggi relativi ai 18 milioni del bando periferie per la realizzazione delle opere necessarie a raccordare le fermate e le stazioni con il tessuto urbano della città stessa “ben 10 milioni serviranno per adeguare la stazione centrale alle normative europee; vale a dire abbattere le barriere architettoniche, realizzare il 2º e 3º binario con regolare sottopassaggio, fino a collegare piazza Stazione con via Archimede (Sacra Famiglia). Noi abbiamo preso atto della inevitabilità della scelta adottata dal Comune di approvare a stralcio il progetto e di escludere in generale, per incapienza del finanziamento, dalla immediata realizzazione buona parte delle fermate, dato che sostanzialmente ci si concentra soprattutto su: stazione centrale, fermata Colaianni e stazione Giovanni Paolo II. Ma se non si serviranno tutti i quartieri attraversati dalla ferrovia, l’opera tutta avrà poco senso”. (da.di.)