Ragusa – Sempre molto attivi i comitati civici ragusani nel segnalare criticità e dare suggerimenti per una migliore vivibilità cittadina. E se l’attivissimo Comitato spontaneo di volontariato Comibleo è sempre attento al quartiere barocco non da meno si sta rivelando il comitato Andrea Doria che focalizza la propria attenzione, fin dal nome, su Marina di Ragusa.
E questa volta il comitato, di cui peraltro fanno parte le due consigliere comunali Cettina Raniolo e Corrada Iacono, presidenti anche di commissioni consiliari, lancia l’allarme su una “Marina di Ragusa invivibile e senza controlli anche in questi mesi invernali”, a causa della folla di giovanissimi che popola il borgo marinaro, e le zone attorno al porto turistico soprattutto nei fine settimana. Questo il quadro basato anche sullle segnalazioni dei residenti “schiamazzi notturni, caroselli nelle vie adiacenti al porto, posteggio selvaggio, assenza di bagni pubblici che alimenta l’indecoroso spettacolo dei bisogni espletati per strada, i giovani in preda i fumi dell’alcool sono la normalità e le condizioni di sicurezza ne risentono”. A fronte di ciò “controlli inesistenti, i residenti non sanno a quale santo votarsi, nonostante le ripetute e reiterate sollecitazioni agli organi competenti, nonostante gli esposti e le denunce anche pubbliche”.
A ciò si aggiunge, e del resto lo abbiamo pensato tutti guardando sui social le scene di domenica pomeriggio e sera, il fatto che “anche le misure di prevenzione per i contagi da covid sono spesso disattese, molti lamentano che in alcuni locali del porto si balla fino a tarda ora, senza la benché minima attenzione per il distanziamento e l’uso delle mascherine, sono condizioni di estrema gravità, in particolare in questo periodo di contagi in numero elevato”. Pertanto il Comitato Andrea Doria rivolge un appello al sindaco Cassì, nella consapevolezza che non tutto è di sua competenza e commenta “se i controlli di pubblica sicurezza sono di competenza delle forze dell’ordine, serve comunque una presenza della Polizia Locale per debellare i fenomeni più impattanti per il decoro urbano e il controllo delle normative”. A concludere il proprio intervento, il comitato ricorda “abbiamo già sollecitato interventi per i servizi pubblici di via Caboto, ribadiamo la necessità che siano resi fruibili i bagni automatici della piazza dello Scalo Trapanese, senza dire che il grande flusso di persone richiederebbe dei servizi anche nell’area pubblica del porto turistico”. Pe rquanto riguarda invece Ragusa Ibla, il Comibleo segnala che “il magazzino merci della stazione di Ibla diroccato da anni non è il biglietto da visita ideale per chi arriva nella città antica” e si rivolge al Comune affinchè “solleciti interventi alle ferrovie con l’obiettivo di eliminare tale bruttura”.
Dal Comibleo spiegano poi più dettagliatamente “nell’ottica di un recupero e di un progetto di riqualificazione complessiva che ha a che vedere con Ibla, non possono non interessare anche le sorti di devastazione che hanno interessato, ormai da anni, alcune parti della stazione ferroviaria. E’ il caso del magazzino merci che risulta essere diroccato oltre che ricoperto da erbacce nonché ricettacolo di rifiuti di ogni genere. Anche in questo caso, parliamo di un biglietto da visita impresentabile per chi arriva nella città antica. Non solo da parte di chi, pochi per la verità, utilizzano il treno ma anche da parte di coloro che transitano lungo la strada statale antistante, considerato che l’immobile distrutto è facilmente visibile al di là del muro che delimita lo spazio dedicato alla ferrovia”. Comibleo naturalmente ammette che “non è certo addebitabile all’Amministrazione comunale il mancato recupero di questo immobile, o in subordine la sua demolizione, visto che non rientra nelle competenze dell’ente di palazzo dell’Aquila. Ma in questo momento storico, in cui tra Comune di Ragusa e Rfi c’è un forte raccordo, per la vicenda legata alla progettazione delle fermate che caratterizzeranno la metropolitana di superficie ma anche per l’ex scalo merci, forse sarebbe il caso che da palazzo dell’Aquila osassero un poco di più e si spingessero a chiedere quali e quante opportunità ci siano di rimediare a questa presenza imbarazzante”.
Ma il comitato dei residenti di Ibla avanza anche un’altra proposta “ai tempi, le merci voluminose erano direttamente portate alle stazioni ferroviarie per le spedizioni: si parla di olio, vino, carrube, olive, grano farina e altro ancora. Quindi il magazzino merci ha pure una propria valenza storica, affondando le radici in quello che è stato il nostro passato. Anche per questo motivo si potrebbe meglio pensare a un’operazione di ristrutturazione più che di demolizione, a un piccolo prototipo di archeologia industriale, per ricordare le funzioni che tale immobile ha assolto per i nostri padri e i nostri nonni”. Poi Comibleo conclude auspicando che “l’Amministrazione comunale, che ha dunque una responsabilità se non diretta quanto meno indiretta sull’immobile in questione, si dia da fare per cercare di valutare soluzioni strategiche che eliminino questa bruttura”. (da.di.)