Ragusa – Il problema dei ritardi nella riapertura del Museo Archeologio di Ragusa, in via Natalelli, è stato pesantemente riproposto da una nota del comitato ‘Ragusa al Centro’, nota ripresa con enfasi dal movimento Territorio.
E fin qui nulla di strano o eccezionale, in quanto si tratta per entrambi di realtà civiche, molto attente alla vivibilità cittadina e alla segnalazione delle criticità. Però, c’è un però, che andiamo subito a spiegare. Il comitato Ragusa al centro, di cui è presidente Turi Iudice, conta tra i suoi componenti ben due consigliere comunali di maggioranza, addirittura della lista Cassìsindaco, addirittura una, Cettina Raniolo, vicepresidente del civico consesso e presidente della commissione Sviluppo Economico, Industria, Artigianato, Commercio, Agricoltura, Politiche comunitarie, e l’altra, Corrada Iacono, presidente della Commissione Cultura, Turismo, Attività sociali e Politiche Giovanili, che, addirittura, si occupano, con un loro account di posta elettronica, dell’invio dei comunicati stampa sia di ‘Ragusa al centro’ che del comitato Andrea Doria, attivo a Marina di Ragusa. E dall’altra parte invece, il movimento Territorio, creatura di Nello Dipasquale, deputato regionale Pd, da sempre tenace oppositore dell’amministrazione Cassì. Detto questo, notiamo che se finora Ragusa al centro era stato molto benevolo nei confronti dell’amministrazione in carica, questa volta si ha lasciati basiti per la virulenza dei suoi attacchi all’amministrazione e persino allo stesso sindaco Cassì.
Infatti dopo aver sottolineato che “i ritardi nella riapertura del Museo Archeologico assumono aspetti assai delicati e imbarazzanti” Ragusa al centro entra nel vivo della polemica affermando “per una scala di sicurezza esterna che il Comune ritarda a fornire e installare, il Museo Archeologico di Ragusa continua a restare chiuso. Evidentemente, all’Ufficio Tecnico non tutti sono efficienti come vorrebbe far apparire il Sindaco Cassì”. E dopo aver precisato che “anche fra i componenti del comitato c’è amarezza mista a inquietudine per i ritardi e per le notizie che circolano attorno a questo che sta diventando un vero e proprio caso…e per sgomberare il campo dalle accuse di molti cittadini di essere conniventi con le strategie che vorrebbero il Museo definitivamente chiuso, a favore del nuovo che dovrebbe essere allocato a Ragusa Ibla, nel convento dei Frati Minori Riformati, annesso alla Chiesa di Santa Maria del Gesù”, il presidente Turi Iudice passa all’attacco chiarendo senza mezzi termini “desideriamo, innanzitutto, sgombrare il campo dalle illazioni circa una nostra possibile posizione tendente a condividere quella di quanti vorrebbero il Museo definitivamente chiuso. Per Ragusa al Centro, il Museo Archeologico della città, per la sua valenza e per la sua tradizione, deve restare nel centro storico superiore.
Lo impone la storia, ma lo impongono anche motivazioni che afferiscono al tanto decantato tentativo di rilanciare il centro storico superiore, fra i punti fondanti del programma elettorale del Sindaco… con un semplice comunicato, possiamo solo sollecitare la conferma che il Museo resti a Ragusa superiore, museo i cui contenuti, pare, non siano, peraltro, tutti, oggetto dell’allestimento in programma per quello nuovo di Ibla”. Quindi la nota di Ragusa al centro inizia ad elencare “ci sono delle responsabilità precise nei ritardi per la riapertura, che affondano le radici nella iniziale superficialità, della Soprintendenza e del Comune, nell’affrontare il rinnovo della certificazione di sicurezza… è passato troppo tempo, ed è oltretutto inutile, per cercare di identificare responsabilità per i ritardi, ma riteniamo di poter affermare che gravi responsabilità ci sono, ora, da parte dell’amministrazione… per il progetto, l’allestimento e il montaggio di una semplice scala esterna di sicurezza stanno passando mesi, inspiegabilmente. Inefficienza allo stato puro…il sindaco vanta le professionalità all’interno dell’Ufficio Tecnico, ma queste si sono perse per una semplice scala di sicurezza…non ci fa una bella figura il primo cittadino che, in televisione, a febbraio dell’anno scorso, parlava di apertura entro la primavera. nel corso di un incontro, nell’aula consiliare, con alcuni componenti del comitato Ragusa al Centro, sempre il primo cittadino assicurava il suo impegno per una riapertura quanto mai necessaria. In un altro incontro, informale, nel mese di ottobre 2021, riferiva che una ditta locale si stava occupando di realizzare la scala antincendio.
Da allora non si è saputo più nulla”. Ma dopo il sindaco Cassì vengono chiamati in causa anche altri soggetti “non ci si può esimere dal constatare l’assoluta indifferenza, che desta non pochi sospetti, degli assessori competenti che, riteniamo siano quelli al Turismo e ai Centri Storici e quello alla cultura e ai beni culturali. Non vorremmo che qualcuno remi contro la riapertura del Museo, come da più parti si sussurra, anche perché, nel rispetto delle diverse opinioni in merito, la scelta deve essere condivisa perché il Museo resta e continua a vivere, anche dopo questa amministrazione e anche dopo un secondo mandato del sindaco”. Poi Turi Iudice, presidente di Ragusa al centro conclude “si esigono risposte precise, una buona volta, da parte del Sindaco e, soprattutto, una espressione chiara e senza infingimenti delle posizioni degli assessori Barone e Arezzo che devono concentrare, su questa questione, i loro sforzi, sgombrando il campo dalle illazioni che li vedrebbero condividere l’ipotesi della chiusura definitiva del Museo o, peggio, della sua trasformazione in ripostiglio di quello che si vorrebbe far diventare, a Ibla, Museo Archeologico nuovo e principale”. (da.di.)