Sono diversi i casi della variante Omicron 2 in Italia. La variante Omicron 2 si chiama variante BA.2 ed è un ceppo che si è evoluto parallelamente da un antenato comune ovvero la BA.1. Entrambi hanno molte mutazioni in comune, ma ci sono delle grandi, seppur microscopiche, differenze tra i due. Omicron 2 si sta diffondendo velocemente in tutto il mondo, in almeno 40 Paesi, compresa l’Italia, dove è stata rilevata attraverso il sequenziamento in diverse regioni.
Variante Omicron 2 e Omicron 1, le differenze
Omicron 2 appartiene allo stesso ceppo della Omicron, ma si distingue per alcune mutazioni sulla proteina Spike con cui il virus aggancia le cellule. Per distinguerla dal ceppo originario è stata chiamata BA.2. Secondo Seppo Meri, insegnante di Immunologia all’università di Helsinki, “le varianti di Omicron si diffondono più velocemente perché sembrano essere migliori nello sfuggire all’immunità indotta dal vaccino (e in parte anche dalle infezioni). E questo perché le varianti di Omicron hanno molte più mutazioni nella proteina S”, la Spike del virus, “rispetto alle varianti precedenti. A questo proposito le differenze tra BA.1 e BA.2 non sono così grandi, sebbene ci siano alcuni cambiamenti di amminoacidi nella proteina S. La maggiore differenza tra BA.1 e BA.2 è stata riportata nel gene ORF1ab. Cosa significhi, è ancora una questione aperta. Il grande complesso proteico codificato da ORF1ab è coinvolto nella replicazione del virus e nell’elaborazione proteolitica delle proteine virali”. Quanto alla sintomatologia legata a Omicron, “BA.1 sembra causare una malattia leggermente meno grave rispetto alla variante Delta, il che è un segno positivo”, riflette l’esperto.
Omicron 2, i sintomi
Secondo l’Istituto superiore di sanità, le caratteristiche e i sintomi di Omicron 2 non dovrebbero essere tanto diversi dal ceppo originale che nella gran parte dei casi genera una rino-faringo-tracheite. Gli esperti hanno evidenziato almeno 8 sintomi di Omicron che, secondo i primi dati in possesso agli esperti, potrebbero essere accostati anche alla nuova sottovariante. Secondo i ricercatori questi sintomi tendono a manifestarsi rapidamente e abbastanza presto nella malattia, a partire da circa 2 giorni dopo il contagio e durano circa 5 giorni. I primi 8 sintomi campanello d’allarme dell’infezione sono: mal di gola, naso che cola, starnuti, mal di testa, senso di fatica, dolori muscolari, mal di schiena (zona lombare), sudorazioni notturne. A questi segnali l’Oms ha aggiunto altri possibili sintomi, ovvero: diarrea, confusione, perdita di appetito, eruzioni cutenee, irritazione oculare.
Omicron 2, le conseguenze
“I dati della Danimarca che è oggi il Paese del mondo con una maggiore circolazione della variante Omicron 2 ci dicono che a fronte di un aumento del 50% della circolazione del virus si è assistito a una riduzione del 60% delle ospedalizzazioni”, sottolinea l’infettivologo genovese Matteo Bassetti, secondo il quale esiste una differenza tra le due varianti soprattutto nella sua tendenza alla diffusione, ma anche nei suoi effetti. “Omicron 2 è una variante più contagiosa rispetto a Omicron 1 ma certamente meno patogena soprattutto a livello polmonare – aggiunge l’esperto -. Andiamo verso una circolazione contemporanea di Omicron 1 e 2: dal punto di vista clinico non c’è una grande differenza, siamo di fronte a malati con un quadro meno grave rispetto a Delta”.
Omicron 2 e il vaccino
I vaccini anti Covid sono molto efficaci contro la sottovariante BA.2 della variante Omicron (B.1.1.529) del coronavirus SARS-CoV-2, soprannominata “Omicron 2”. Il dato è stato pubblicato nell’ultimo bollettino sulla campagna vaccinale nel Regno Unito, il “COVID-19 vaccine surveillance report” pubblicato dalla UK Health Security Agency. L’efficacia dei vaccini è risultata addirittura maggiore di diversi punti percentuali rispetto a quella rilevata contro il ceppo originale della Omicron (BA.1), dal quale quale sono generate diverse sottovarianti figlie. Fra esse la BA.2 è ritenuta quella di maggior interesse sanitario poiché ha soppiantato la prima in alcuni Paesi – come in Danimarca – e in altri sta prendendo il sopravvento, verosimilmente a causa di alcune mutazioni che le conferiscono ulteriori vantaggi nella trasmissibilità.
La variante Omicron 2 è gemella di Omicron.
Lo ha detto il direttore dell’Istituto Spallanzani Francesco Vaia, a margine della cerimonia per i due anni dal ricovero della coppia cinese, i primi due casi di Covid diagnosticati in Italia. “L’abbiamo sequenziata da più di un mese ma non ci sembrava il caso di creare allarmismi. Non deve spaventarci perché è uguale a Omicron”. “Oggi siamo a buonissimo punto – ha aggiunto – Pensiamo sia arrivato il momento di mitigare le misure, lo strumento vaccino ci permette di dire che la partita è quasi finita. Ma dobbiamo vaccinare in tutto il mondo, a partire dall’Africa, ed aggiornare ai vaccini. Dobbiamo arrivare a una dose di richiamo annuale. La variante Omicron assume il carattere di un virus stagionale. E’ inutile pensare a una quarta o quinta dose, ma andiamo verso un richiamo annuale, a partire dai fragili”. “Sono stato ricevuto qualche giorno fa dal presidente Mattarella, mi ha detto che lo Spallanzani è stato il baluardo del Paese”, in questi due anni difficili in cui l’Italia ha fatto i conti con l’epidemia di Covid. “La via italiana è stata quella giusta, abbiamo affrontato bene la pandemia e dobbiamo sentirci orgogliosi”.
Omicron 2: non abbiate paura
“Da ‘non abbiate paura’, il nostro messaggio all’inizio dell’emergenza, a ‘primavera di speranza’, il messaggio di questi giorni. È il passaggio che oggi, dopo due anni di pandemia, vogliamo sottolineare qui davanti alla fontana dello Spallanzani”.
Covid: la lettera della coppia cinese
“Il pensiero va a tutti coloro che non c’è l’hanno fatta, siamo fortunati e grati all’Italia, un casa ospitale che ci ha accolti e curati. Siamo l’inizio di questa storia e speriamo di scrivere tutti insieme la parola fine” ha scritto la coppia cinese di Wuhan in una lettera di ringraziamento, che è stata letta in apertura della cerimonia di oggi allo Spallanzani.