Chihuahua, la mutazione che li rende piccoli c’era già nei lupi. Lo rivela uno studio pubblicato su Current Biology, la mutazione che dà origine a cani di piccola taglia non è una novità degli ultimi 20.000 anni, da quando cioè abbiamo cominciato ad addomesticarli. Al contrario, era presente già nei lupi, ma “nascosta”. Il codice genetico dei lupi contiene da circa 50.000 anni la mutazione che blocca la crescita di un esemplare. DOPPIA C O DOPPIA T? Lo studio ha coinvolto diverse università e istituti di ricerca tra Francia e Stati Uniti, tra i quali l’NIH, il National Institutes of Health americano, nel quale da oltre dieci anni si compiono ricerche sulla crescita dei cani, alla ricerca dei geni che la regolano e, in certi casi, la bloccano o la rallentano. L’hanno finalmente trovato in due geni, IGF1 (Insulin-like growth factor 1), che produce l’ormone della crescita, e IGF1-AS, il cui compito è quello di regolare l’azione di IGF1, e quindi quando l’ormone della crescita viene prodotto. IGF1-AS si può presentare in due forme (alleli), C e T: i cani che hanno una “doppia T” (per esempio il cane lupo) sono grandi, quelli che hanno una T e una C sono di medie dimensioni, e quelli che hanno due C piccole sono minuscoli.
Se fosse vero che siamo stati noi umani a “creare” i vari chihuahua e volpini, dovremmo trovare la variante C solo nei cani, e la T nei lupi e negli altri canidi. Invece è il contrario: coyote, sciacalli, volpi hanno tutti solo la variante C, mentre la T è comparsa circa 50.000 anni fa nei lupi siberiani – e probabilmente li ha aiutati a sopravvivere durante i periodi glaciali. PERCHÉ NON ESISTONO I MINILUPI? Perché allora non abbiamo mai visto uno sciacallo grosso come un chihuahua, o un minilupo? Perché IGF1-AS ha un impatto particolarmente evidente sulla crescita dei cani, rispetto ai loro parenti: un cane “doppia T” può arrivare a essere del 15% più grande di un cane “doppia C”. Non solo: questo 15% è determinato dall’azione di un singolo gene, e nel corso dello studio il team ne ha individuati altri 24 che hanno una qualche influenza sulla crescita dei cani e che potrebbero spiegare ancora meglio come mai esistono cani di dimensioni così diverse tra loro. Di certo ora sappiamo che il merito (o la colpa) non è nostra. (Fonte Focus)