Ragusa – In questo consueto appuntamento settimanale con le varie segnalazioni relativa alla vita e alla vivibilità cittadine, apriamo con la notizia, tanto attesa, che sono stati avviati i i lavori di ammodernamento dei sistemi di sicurezza del Museo Archeologico di via Natalelli, che finora hanno provocato la persistente chiusura del polo museale e le ripetute proteste delle opposizioni politiche e consiliari ma anche dei comitati civici. In proposito ecco quando dichiarato dall’assessore ai lavori publbici Gianni Giuffrida “anche se in ritardo rispetto alle previsioni, sono partiti i lavori di ammodernamento dei sistemi di sicurezza del Museo Archeologico di via Natalelli. Dopo una fase progettuale non semplice, tra intoppi burocratici e l’oggettiva difficoltà ad adeguare un immobile vetusto ai moderni standard di sicurezza, oggi si interviene sulla scala d’emergenza. Già rifatto l’impianto elettrico. L’obiettivo è quello di concludere tutti gli interventi entro la primavera”.
E di altri lavori, quelli infiniti, del cantiere per il recupero del’ex convento di Santa Maria del Gesù a Ibla, parla ua nota del Comibleo, Comitato Spontaneo di Volontariato Ibleo che raccolgie residenti del quartiere barocco. A dire del comitato, infatti, “si sono notati operai in attività nel suddetto cantiere e cio lascia ben presagire”. Comibleo si augura che “sia stata finalmente sbloccata un’opera pubblica sul cui recupero tutti, ormai, disperavano?”. Tuttavia si pongono altre domande “chiediamo che si possa fare piena luce su quanto si sta verificando. Siamo troppo disillusi da quanto accaduto negli ultimi anni per cui non vorremmo che, come dice il proverbio, una rondine non faccia primavera. Il completamento della nuova sede del museo archeologico, incastonato in una sede speciale qual è quella rappresentata dalla cornice barocca, assume un significato senz’altro particolare per Ibla che intende scommettere sulle proprie potenzialità. Dal punto di vista dei residenti, il cantiere ha rappresentato, per tutto questo tempo, un pugno in un occhio, ricettacolo di rifiuti di ogni genere oltre ad essere diventato il tempio del degrado.
Speriamo, dunque, che la marcia sia cambiata e che si punti a definire, una volta per tutte, questa vicenda rispetto a cui le attese sono diventate davvero estenuanti”. Passiamo poi la parola ad una associazione imprenditoriale, Ovvero Confimprese iblea che chiede “una “moratoria sui tributi locali e un aiuto dal governo per il mondo della ristorazione al collasso”. Il presidente provinciale di Confimprese iblea, Pippo Occhipinti, evidenzia “la ristorazione è al collasso ma è tutto l’indotto che rischia di pagare il prezzo più alto. Sono gli effetti collaterali della pandemia che hanno dimezzato gli ingressi nei ristoranti e azzerato gli eventi o le cerimonie… C’è, poi, la “tagliola” dell’aumento del costo dell’energia che si sta abbattendo su cittadini e imprese con il rischio di conseguenze drammatiche per l’economia. Le nuove tariffe porteranno a un incremento del 61% per il gas e del 48% per l’energia elettrica. Confimprese iblea chiede una moratoria su tasse e tributi locali e un intervento straordinario dal governo centrale. Siamo davvero allo stremo e ci auguriamo davvero che possa terminare quanto prima questo momento e tornare alla normalità cioè a lavorare. Anche i comuni, per le iniziative di propria competenza, devono dare un segnale concreto.
Chiediamo la proroga del pagamento della Tosap per tutto il 2022 e una riduzione drastica della Tari per le attività che, in questi mesi, non hanno prodotto rifiuti”. Da parte sua il capogruppo consiliare M5 Sergio Firrincieli, anche nella sua qualità di componente dei genitori all’interno del consiglio d’istituto, sottolinea che il trend positivo di iscrizioni al liceo Enrico Fermi, che aveva già fatto registrare un incremento importante lo scorso anno confermato, per la prossima stagione, non può non evidenziare il rischio dell’aumento di criticità, per quanto riguarda gli spazi. Spiega Firrincieli “criticità legate agli spazi soprattutto, per il crescente numero di iscritti nel settore Scienze applicate, dove maggiore è la necessità di laboratori per le attività sicuramente più tecniche rispetto al nuovo ordinamento o all’indirizzo sportivo. Ricordo che lo scorso anno, appunto per il maggior numero di iscritti, non essendoci già aule sufficienti alla bisogna, erano state apportate modifiche in alcune di esse per rendere tali spazi compatibili con le sopraggiunte esigenze. Inoltre, sono andati perduti un auditorium e dei laboratori per farli diventare classi.
L’anno scorso, inoltre, nonostante le interlocuzioni con il Libero consorzio, che è proprietario dell’edificio, non si è avuta la possibilità di reperire ulteriori aule. In effetti, una prima soluzione ci sarebbe. Un’operazione che riteniamo semplice considerata la contiguità del Fermi con il Besta, che sorge accanto, e la mancata occupazione di diverse aule da parte degli studenti proprio nel confine tra i due istituti. Ricordo che queste aule di cui stiamo parlando, dovrebbero essere quattro, furono, a suo tempo, cedute dal Fermi al Besta, quando il trend legato alle iscrizioni era differente. Ora la scelta più opportuna sarebbe quella di ripristinare lo stato dei luoghi così come qualche anno fa”. Poi Sergio Firrincielii prosegue “se ciò non dovesse accadere, è evidente che la dirigente scolastica si vedrà costretta a rigettare le iscrizioni in più (90) dato che non è contemplabile la soluzione di attivare i turni pomeridiani che naturalmente dovrebbero impegnare, trasversalmente, tutte le classi. Circostanza non praticabile alla luce della folta popolazione di pendolari che frequenta il Fermi. Se alla perdita degli spazi si è potuto in qualche modo soprassedere in periodo di pandemia, adesso non più. Non dimentichiamo, tra l’altro, che l’istituto ha intercettato un finanziamento per la transizione ecologica che si pone come un progetto da inserire tra le attività curriculari all’interno dell’educazione civica.
E servono spazi adeguati anche per questo motivo, per non fare perdere tale opportunità al Fermi e che ci vede tra i soli quattro istituti di scuola superiore in Sicilia ad avere avuto accettato il progetto, motivo di soddisfazione per la comunità tutta. E’ dunque fondamentale che dal commissario ex Ap Piazza sino ad arrivare ai tecnici del Libero consorzio possano giungere soluzioni strutturali e funzionali alla realizzazione delle esigenze del Fermi considerando, tra l’altro, che il trend della crescita delle iscrizioni, come testimoniato dai dati degli ultimi anni, è assolutamente consolidato”. (da.di.)