Ragusa – Evidentemente il problema c’è, se oltre ai mugugni delle persone, un cittadino sindacalizzato della Cub, giorni fa ha denunciato pubblicamente con una lettera aperta il fatto e se ora anche il capogruppo consiliare 5 stelle Sergio Firrincieli ha ritenuto di intervenire con una nota stampa di recriminazioni contro questo malcostume. Stiamo parlando di deiezioni canine, ovvero, per dirla in maniera più comprensibile, delle cacche dei cani che infestano i marciapiedi e le strade cittadine, per colpa di proprietari/conduttori poco rispettosi delle regole del vivere civile e delle più elementari norme di igiene, nonche degli appositi regolamenti comunali. Firrincieli afferma infatti “gli angoli più suggestivi di Ibla insozzati dalle deiezioni canine, biglietto da visita da dimenticare per i numerosi visitatori che hanno animato le viuzze della città antica”.
Poi spiega nel dettaglio “segnalazioni in serie, a Ragusa Ibla, legate alla presenza di deiezioni canine un po’ ovunque. Dal monumento ai caduti, all’interno del Giardino ibleo, alle scale che conducono agli angoli più suggestivi della città antica. Insomma, un comune denominatore in negativo che ha determinato commenti di tutti i tipi da parte dei visitatori, e ieri erano in parecchi, che hanno scelto di trascorrere qualche ora tra le viuzze barocche e che certo mai avrebbero immaginato di doversi confrontare con questo indecoroso spettacolo”. Il capogruppo pentastellato ammette che si sente spito ad intervenire sulla questione visto “il forte biasimo che si riversa sull’intera comunità” e aggiunge “e siccome a capo di questa comunità oggi c’è l’attuale sindaco, visto che i ragusani non vogliono sentirsi etichettati come sporcaccioni, è chiaro che chi ha delle responsabilità è chiamato a muoversi, a prendere provvedimenti. Lo stesso problema si verifica, in parte, nelle periferie.
E’, dunque, importante che possano esserci maggiori controlli nei confronti dei conduttori dei nostri amici a quattro zampe. Tra l’altro, ancora il fenomeno del randagismo, attendiamo l’attivazione di politiche davvero efficaci di contrasto. E’ necessario, insomma, capire quali sono le soluzioni che, finalmente, si possono adottare”. (da.di.)