L’ultimo report realizzato per l’agenzia Adnkronos dalla Fondazione Gazzetta amministrativa della Repubblica italiana, ha posto il Comune di Ragusa, sul fronte dei costi dell’energia elettrica, nel rating C, a significare, come osserva il capogruppo consiliare 5 stelle Sergio Firrincieli, che “nella Penisola, siamo tra le città meno efficienti con un costo dell’energia elettrica per strade, palazzi e strutture di pertinenza che si aggira intorno ai 6 milioni e 333mila euro all’anno. Una delle peggiori d’Italia considerando la grandezza del territorio e il numero degli abitanti. Riteniamo sia arrivato il momento di cambiare decisamente direzione”. L’esponente pentastellato poi precisa “la mia intenzione non è quella di fare polemica su un argomento così delicato, nonostante il Comune di Ragusa spenda dieci volte più di quello di Parma, ma è necessario guardarsi attorno, capire in che modo questi consumi possano essere contenuti, effettuando magari una ricognizione allo scopo di capire come intervenire per contenere le spese.
Inoltre – continua Firrincieli – ricordo che questi dati si riferiscono al 2020 e che, quindi, con gli attuali incrementi, le spese legate all’energia sono destinati ad aumentare esponenzialmente a palazzo dell’Aquila. Riteniamo sia necessario agire con la visione del buon padre di famiglia allo scopo di moderare questi costi facendo sì che il Comune non subisca più di tanto queste spese. E’ indispensabile, dunque, attivarsi e monitorare nella maniera più attenta quello che sta accadendo su tale fronte, facendo ulteriori passi in avanti sul fronte dell’efficientamento energetico, intercettando, quando necessario, anche i bandi che, lungo tale direzione, sono previsti dal Pnrr. Tra l’altro, sono costi che sostengono i cittadini. Tra una bolletta di 6 milioni e una di seicentomila euro, ci sono in mezzo cinque milioni circa che potrebbero essere investiti in servizi, nelle attività di manutenzione, portare, ad esempio, la fognatura lungo le contrade o asfaltare senza ricorrere ai mutui. Sono queste le cose a cui deve guardare il buon padre di famiglia”. Su questo dato poco confortante, da parte sua, il sindaco Cassì non poteva non intervenire e lo ha fatto con una dichiarazione che si rifà proprio al report citato.
Il sindaco afferma “contrariamente a quanto afferma l’agenzia, le nostre spese in merito all’energia elettrica non sono <fuori controllo>. Rientrano infatti nei parametri di bilancio e bisogna tener conto che, diversamente da ciò che accade in altri Comuni, Ragusa non ha esternalizzato i servizi di acqua e illuminazione pubblica, che vengono quindi contabilizzati direttamente nel bilancio. I costi energetici a carico del Comune sono ascrivibili a situazioni ben note. Un dato su tutti: circa il 65% del nostro fabbisogno elettrico è correlato ai consumi delle pompe idriche di sollevamento, che senza sosta prelevano acqua dalle nostre sorgenti a valle per farla risalire lungo tutta la città e quindi confluire nei nostri serbatoi. Per ciò che riguarda l’illuminazione pubblica, Ragusa ha ottenuto un finanziamento da oltre 1.700.000 euro (fondi regionali da royalties) per il terzo stralcio dell’efficientamento energetico dell’illuminazione pubblica, e 7.000.000 euro (fondi da agenda urbana) per il completamento di questo intervento che prevede la sostituzione dei corpi illuminanti tradizionali con luci a led”. (da.di.)