Ragusa – E se a qualcuno, appassionato di cinema in generale, e western in particolare, come chi scrive, non piace il riferimento alle guerre indiane e allo storico capo pellerossa Cochise, immortalati nel capolavoro di John Ford del 1948, ma ambientato nel 1864, concediamo un altro riferimento, quello all’ex missione texana di Los Alamos, passato alla storia col nome di Fort Alamo, assediato e poi conquistato, nel 1836, dalle truppe messicane nonostante la coraggiosa e tenace resistenza di un manipolo di eroi della frontiera americana, desiderosi di aggiungere la stella solitaria del Texas alla bandiera americana, dal colonnello William Barret Travis, a Jim Bowie (inventore dell’omonimo coltello da caccia) al mitico Davy Crockett. Ci si perdoni un sorriso, e queste iperboli cinefile, ma tutti questi riferimenti ci sono scattati in testa leggendo man mano i comunicati stampa che dalla settimana scorsa piovono dalle più varie parti politiche con un unico leit motiv, criticare e fare le pulci all’operato dell’amministrazione del sindaco Peppe Cassì. Che, dal canto suo non sembra darsene per inteso e continua con toni enfatici con il suo ritornello “abbiamo fatto questo, abbiamo pensato quest’altro, faremo così e cosà, insomma abbiamo una soluzione per tutto”.
La fase ‘calda’ delle contestazioni è iniziata dopo la presentazione in conferenza stampa, giusto una settimana fa, del progetto di riqualificazione di via Roma e della prevista (mai fosse stato !!!) copertura del Ponte Nuovo. La contrarietà a quanto previsto dall’amministrazione si è poi andata allargando ad altre vicende, per esempio i consumi elettrici di Palazzo dell’Aquila segnalato dal capogruppo 5 stelle Sergio Firrincieli e giustificati in maniera molto tiepida dal sindaco. Ed altro si va aggiungendo. Per esempio il segretario cittadino del Partito Democratico, Peppe Calabrese, ha da dire la sua sul fatto che “a Ragusa si perde il 55% dell’acqua, mentre l’Amministrazione appare troppo concentrata sull’estetica che sul fare”. Spiega Calabrese “Ragusa nelle prime pagine dei quotidiani per il primato negativo in merito alla perdita dell’acqua nelle condotte cittadine: il 55% dell’acqua immessa nella rete idrica si perde, il dato peggiore d’Italia, superiore addirittura a quanto accade nelle città metropolitane. Cosa sta facendo quest’amministrazione per risolvere il problema?”, ed aggiunge “non è una novità e i cittadini ragusani lo sanno bene, soprattutto quelli che sono costretti a chiamare l’autobotte anche due o tre volte a settimana per non rimanere a secco, pure d’inverno. Intanto a Palazzo dell’Aquila l’amministrazione sembra troppo impegnata a far propaganda su piccoli interventi estetici, piuttosto che mettere mano ai problemi più gravi della città velocizzando procedure che sembrano inghiottite da una letargia incurabile.
A maggio 2021 l’annuncio dell’acquisizione dei pozzi ASI per immettere acqua nelle condutture e dopo quasi nove mesi finalmente è arrivata l’aggiudicazione della gara per la conduttura dal Serbatoio ex Asi al Serbatoio Bruscè. Nel frattempo l’acqua si perde nel sottosuolo quando non risulta inquinata come è successo a Marina di Ragusa. Un mese intero in attesa che i livelli si normalizzassero, piuttosto che mettere in funzione il denitrificatore”. Poi il segretario dem Peppe Calabrese pone una amara domanda retorica “quante risorse si stanno sprecando per puntare su una politica dell’apparire, lasciando i problemi dei cittadini indietro come ordine di priorità?”. (da.di.)