Ragusa – Il persistente blocco dell’autotrasporto meridionale e siciliano in particolare sta suscitando parecchio allarme, vuoi per i consumatori che temono che possano scarseggiare i generi di necessità, sia tra quelle categorie di lavoratori e produttori, agricoli innanzitutto, che dal blocco stesso vedrebbero minacciato il proprio lavoro. Per quanto riguarda il problema approvvigionamenti dei generi alimentari e di prima necessità abbiamo compiuto un giro tra i punti vendita ragusani della grande distribuzione (Il centesimo, Interspar, Conad) senza notare alcun segno premonitore di possibile scarsità di fornitura anche se prendiamo atto, comunque, dell’allarme lanciato da Coldiretti, di cui abbiamo riferito nel nostro giornale e soprattutto di alcune foto che mostrano scaffali di punti vendita già vuoti. Per quanto riguarda invece l’aspetto di una possibile ‘guerra tra poveri’, diamo la parola a varie forze, politiche e sindacali, che sulla questione sono intervenute. La prima parola spetta alla Cgil di Ragusa che afferma senza rémore “la serrata dell’autotrasporto lede diritti e interessi di altri lavoratori” mentre il suo segretario generale Peppe Scifo chiede “intervenga il governo nazionale per abbattere i costi di carburanti ed enegia”. Nella nota sindacale si afferma “la protesta di alcuni padroncini e aziende dell’autotrasporto, se pur mossa da rivendicazioni legittime ed opportune, si esprime in modo sbagliato contro gli interessi e il reddito di altri lavoratori che pagano il prezzo della serrata”. Dopo aver affermato che “per questo condividiamo l’iniziativa (un incontro con il Prefetto n.d.r.) dei Sindaci di Vittoria, Comiso, Santa Croce Camerina Ragusa e Acate i quali hanno intrapreso delle iniziative per risolvere il problema del blocco dei trasporti, micidiale per le attività produttive del territorio”, Peppe Scifo della Cgil prosegue “i lavoratori dell’autotrasporto da sempre pagano sul proprio lavoro il caro prezzo di un settore dove regna la competitività a ribasso e dove spesso molti costi ricadono sul lavoro, sui diritti e sulla sicurezza.
Il caro carburante e le bollette altissime per le famiglie stanno determinando un peggioramento generale delle condizioni di reddito di milioni di lavoratori. Intervenga subito e concretamente il Governo per abbattere i costi del carburante e dell’energia che stanno aumentando gli ingressi di molte famiglie nella povertà. I Governi degli Stati della UE devono provvedere ad un confronto con le grandi multinazionali del petrolio e delle materie energetiche, i cui profitti lievitano ogni giorno, per affermare il primato della politica e delle Istituzioni contro un mercato feroce che consuma vittime su larga scala. Sospendere subito le serrate e i blocchi, e mobilitiamoci per tutelare il lavoro e il suo valore sociale”. Sulla questione è intervenuto anche il segretario del Pd di Vittoria, Angelo Curciullo, che premette “il PD di Vittoria, pur comprendendo le ragioni che sono alla base dello sciopero degli autotrasportatori siciliani, che protestano contro l’aumento indiscriminato del prezzo del carburante, esprime forte preoccupazione per le conseguenze che possono derivare alle nostre aziende agricole dal blocco dei trasporti. Questa forma di protesta può infatti provocare danni irreparabili alle nostre aziende agricole e a tutta l’agricoltura della fascia trasformata, poiché il blocco dei trasporti determinerà l’assenza delle nostre aziende e delle nostre merci dai grandi mercati del consumo, con il pericolo dell’ingresso di prodotti ortofrutticoli proveniente dall’estero”. Poi il segretario dem ipparino prosegue “auspica, pertanto, l’immediata sospensione del blocco dei trasporti con misure straordinarie a sostegno del settore e, a tal fine, invoca l’intervento del Governo con l’apertura di un tavolo di trattative affinché sia scongiurato il pericolo di gravi ed irreparabili conseguenze per le nostre aziende agricole, impegnando le proprie rappresentanze politiche ed amministrative nella battaglia a sostegno e difesa della economia della nostra Città e della Sicilia”. Sul piano locale Angelo Curciullo conclude “a tal fine il Partito Democratico, attraverso il proprio gruppo consiliare, ha già richiesto la convocazione del Consiglio Comunale in merito a questo specifico problema del blocco dei trasporti e della grave crisi del comparto, depositando la proposta di un ordine del giorno da sottoporre alla approvazione del Consiglio Comunale”. Sul blocco dell’autotrasporto si registra anche l’intervento di Giansalvo Allù, candidato sindaco a Santa Croce Camerina, e parla anch’egli di “rivendicazioni legittime ma sarebbe un disastro. Ci si attivi a tutti i livelli”. Allù evidenzia come “il blocco annunciato degli autotrasportatori sarebbe un colpo mortale all’economia siciliana e in particolare a quella locale della fascia trasformata della nostra provincia, che vive di agricoltura.
Un danno incalcolabile di milioni di euro, tanti. Mesi di lavoro e di sacrifici buttati al vento. Un disastro per i cittadini, per i commercianti e per i produttori. I prodotti di mesi di lavoro e di sacrificio nei campi e nelle serre sarebbero irrecuperabili. Ieri ne abbiamo visto i primi effetti negativi. Un disastro senza precedenti con conseguenze pesantissime anche sul piano sociale”. Infine dal candidato sindaco di Santa Croce Camerina un appello “il governo regionale si adoperi immediatamente per evitare il blocco e ogni possibile e ulteriore danno alla nostra economia, alle nostre produzioni e con esse anche le speculazioni di mercato. Faccia qualcosa di concreto. Lo faccia subito. Faccia di tutto per capire e mediare e per trovare delle soluzioni per scongiurare una crisi che metterebbe in ginocchio migliaia di lavoratori e tantissime famiglie. E creerebbe una situazione di disagio, insostenibile e pericolosa. Nessuno credo che voglia tutto ciò”. Da un altro Comune che vede l’agricoltura come settore trainante dell’economia locale, da Scicli, arriva la presa di posizione congiunta di Start Scicli, Italia Viva, Psi, che si raccolgono intorno alla candidatura a sindaco di Caterina Riccoti.
Quest’ultima, insieme a Marianna Buscema, consigliera comunale e già designata come vicensidaco, affermano “sembra di assistere a una sorta di guerra tra poveri che non tiene in minima considerazione le dinamiche della ripartenza a cui, giustamente, il mondo produttivo del nostro territorio locale si era appigliato dopo due anni di pandemia e di conseguente crisi economica. In queste ore, stiamo ricevendo le telefonate di numerosi operatori economici che si dicono enormemente preoccupati per quello che sta accadendo. Comprendiamo benissimo le ragioni che hanno portato alla protesta, soprattutto il caro carburante che rende insostenibile la gestione dei costi. Ma una determinazione del genere, così come è stato deciso dagli autotrasportatori, non fa altro che complicare le cose. E, soprattutto, questa protesta non può ricadere su chi lavora nelle imprese agricole, nelle aziende di trasformazione, nelle varie attività che rappresentano l’indotto di un settore che, nel bene o nel male, costituisce il motore primario dell’economia locale”. Poi Caterina Riccotti e Marianna Buscema assicurano “attiveremo i nostri canali politici a cui cercheremo di sollecitare un adeguato pressing a Roma”. (da.di.)