Le delegazioni di Ucraina e Russia si incontreranno al confine con la Bielorussia sul fiume Pripyat. Ma ad aumentare ancora il clima da Guerra Fredda, Vladimir Putin contestualmente al via libera ai colloqui di pace ha innalzato il livello di deterrenza dell’arsenale nucleare e di tutto il suo esercito. Colpa, secondo il leader russo, delle critiche mosse dai Paesi della Nato all’invasione più che delle sanzioni economiche. La mossa non ha effetti pratici, né prelude a un’escalation. Si tratta però di una pressione definita “inaccettabile” sia dalla Nato che dagli Stati Uniti. Intanto il presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen, annuncia il rafforzamento delle sanzioni contro Russia e Bielorussia, “l’altro aggressore di questa guerra, il regime di Lukashenko che è complice di questo attacco vile contro l’Ucraina”.
Un annuncio a cui segue quello del presidente del Consiglio Mario Draghi: “L’Italia dà il suo pieno e convinto appoggio al pacchetto di misure contro la Federazione Russa presentato oggi dalla Commissione Europea. L’aggressione dell’Ucraina è un atto barbaro e una minaccia per tutta l’Europa. L’Unione Europea deve reagire con la massima fermezza”, dice il premier.