Kiev – I negoziati sono stati avviati ma il conflitto sul campo continua. Anche nella notte le città ucraine si sono preparate all’assedio: coprifuoco, sirene antiaeree e abitanti nei rifugi, mentre continua l’attacco di Mosca. Alcune immagini satellitari mostrano un convoglio militare russo nei pressi di Kiev lungo più di 40 miglia, oltre 60 chilometri, come riferito dalla Cnn. Il convoglio si estenderebbe dalla base aerea di Antonov, a nord di Pribyrsk, vicino al confine con la Bielorussia. A Kiev, quindi, la situazione resta “difficile” e “tesa”, come spiegato dal sindaco della capitale, Vitali Klitschko. “I civili che rimarranno in città durante il coprifuoco senza un permesso speciale – aveva spiegato Klitschko su Facebook – saranno considerati membri di gruppi di sabotaggio nemici”. Intanto, nella notte, è suonata l’allerta. A Kiev e in altre città ucraine, infatti, si udivano sirene antiaeree. Secondo Kiev Independent, gli allarmi hanno avvisato i cittadini non solo della capitale ma anche di altre località come Rivne, Volyn, Ternopil, Uman, Cherkasy e Vinnytsia.
L’esercito russo ha istituito posti di blocco alle porte di Kherson, città situata nell’Ucraina meridionale. Lo ha fatto sapere su Facebook il sindaco della città, Igor Kolykhayev, secondo cui però “Kherson è ancora ucraina”.
Inoltre, almeno 70 soldati sarebbero stati uccisi domenica in un attacco di artiglieria russa contro una base militare a Okhtyrka, nella regione di Sumy, secondo quanto riportato dalla Bbc e in base a quanto affermato anche dal parlamento del paese, che in un tweet ha richiamato “eterna gloria agli eroi dell’Ucraina”.
Nel frattempo è stata consegnata la domanda di adesione del Paese all’Unione europea, firmata dal presidente Zelensky. “La domanda è registrata – ha twittato il capo missione ucraino presso l’UE, Vsevolod Chentsov -, il processo è stato avviato”. Prosegue anche la risposta internazionale. “Chiediamo alla Russia di ritirare immediatamente le sue truppe”, ha affermato la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen in un tweet in cui ha spiegato di stare “coordinando da vicino” la risposta internazionale alla crisi dell’Ucraina con il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, l’Unione europea, il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg e altri leader. “Continuiamo a stare al fianco dell’Ucraina con un supporto immediato ed efficace”, ha aggiunto Von der Leyen.
Sul piano umanitario, però, la situazione resta critica. “Ci sono 520.000 rifugiati dall’Ucraina nei paesi vicini” e questa cifra sta crescendo “esponenzialmente, ora dopo ora”, ha detto Filippo Grandi, alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati, parlando al Consiglio di sicurezza dell’Onu. In base ai numeri presentati da Grandi ci sarebbero, quindi, oltre 280 mila persone fuggite in Polonia, 94 mila in Ungheria, quasi 40 mila in Moldavia, 34 mila in Romania, 30 mila in Slovacchia e decine di migliaia in altri paesi. (ITALPRESS).