La salute mentale inizia a tavola con una dieta sana ed equilibrata che aiuta ad avere un benessere psicofisico. La salute mentale in questi anni è stata messa a rischio in questi ultimi anni, prima con la pandemia Covid e ora con la guerra tra Russia e Ucraina. Alla base della dieta con un apporto positivo sulla salute psicofisica ci sono gli alimenti della Dieta mediterranea, i cosiddetti mood food che, al contrario del comfort food, non forniscono solo un appagamento momentaneo grazie alla loro natura dolce, ma agiscono sullo stato emotivo in virtù della loro ricchezza nutrizionale. L’umore può incidere sui comportamenti alimentari, ma anche gli alimenti condizionano l’umore. A sostenerlo molti scienziati che evidenziano l’esistenza di solide associazioni tra qualità della dieta e salute mentale, riportando evidenze che indicano un effetto protettivo di stili nutritivi sani sull’umore: in pratica una corretta alimentazione può migliorare il tono dell’umore.
Salute mentale ed effetto Covid
La salute mentale in questi ultimi anni legati alla pandemia Covid, sia per chi ha contratto il Covid-19, sia per chi invece lo ha scampato, ha creato molti disturbi e l’insorgenza di malattie mentali. Il mondo non è più lo stesso da quando la pandemia ha cominciato a far parte delle nostre vite, e nemmeno noi lo siamo. Secondo uno studio condotto dal Dipartimento di Scienze Biomediche di Humanitas University, infatti, l’impatto del COVID-19 sulla salute mentale è stato profondamente negativo. Su 2400 persone che hanno partecipato allo studio, circa il 16-18% dei partecipanti hanno mostrato sintomi di ansia e depressione. I soggetti più esposti sono stati le donne e i giovani, chi soffriva di disturbi del sonno, chi aveva parenti con il COVID-19 e chi soffriva uno stato di salute già precario. I pazienti con disturbi psichiatrici preesistenti hanno poi mostrato un peggioramento dei sintomi psichiatrici. Ci sono poi coloro che hanno contratto il Covid-19, i quali, secondo uno studio pubblicato sul British Medical Journal, sono più soggetti (il 60% in più rispetto a chi non ha contratto la malattia) a sintomi come depressione, insonnia, declino cognitivo e ansia, anche a un anno di distanza dalla guarigione dal Covid-19.
Ora abbiamo un’altra grande minaccia a cui far fronte, ossia la guerra tra Russia e Ucraina, che anche se non ci colpisce direttamente può in qualche modo influenzare il nostro stato di salute mentale. Ecco perché la cosa migliore da fare è correre ai ripari. A tale scopo c’è una dieta che può aiutare, l’unica nel mondo in grado di incidere e beneficiare anche sulla salute mentale. Sto parlando della dieta mediterranea. Secondo la psichiatria nutrizionale, recuperare il benessere mentale è possibile a partire dall’alimentazione. «Il cibo aumenta il trofismo muscolare e il tono dell’umore e quindi la capacità di superare lo stress», dice Fatati. «È importante scegliere alimenti della dieta mediterranea che migliorano il microbiota intestinale, da cui dipende la produzione di serotonina e di conseguenza il tono dell’umore». Una dieta sana promuove un intestino sano, che comunica con il cervello attraverso quello che è noto come l’asse intestino-cervello. I batteri presenti nell’intestino producono neurotrasmettitori come la serotonina e la dopamina, che regolano l’umore e le emozioni.
La dieta per la salute psicofisica si basa su due principi generali: la variazione e il colore degli alimenti per potere assumere la maggior quantità possibile di polifenoli, ricchi di antiossidanti. Il cibo non è un farmaco, ma è capace di instaurare un circolo virtuoso di benessere e uno stile di vita sano. Un aspetto fondamentale anche nei bambini e nei ragazzi giovani. Durante tutta l’adolescenza, infatti, la regione dei lobi prefrontali è ancora in costruzione. Si tratta della zona dedicata all’elaborazione dei dati acquisiti, al pensiero e all’identificazione del comportamento migliore da tenere in determinate situazioni. Ecco perché questa è la fase in cui mandare messaggi corretti anche dal punto di vista alimentare. I grandi studi osservazionali, possono mostrare solo le correlazioni tra cibo e salute mentale, ma non la causalità, il che solleva la domanda: quale viene prima? L’ansia e la depressione spingono le persone a scegliere cibi malsani o viceversa? Le persone che sono felici e ottimiste sono più motivate a consumare cibi nutrienti?
Uno studio che ha fatto luce sulla connessione cibo-umore è stato pubblicato nel 2017.Un team di ricercatori ha cercato di capire se cambiando dieta si contribuiva ad alleviare la depressione. Hanno coinvolto 67 persone clinicamente depresse e le hanno divise in gruppi: uno era supportato da un dietologo, mentre l’altro che fungeva da controllo, aveva un supporto sociale, ma non consigli dietetici. Entrambi i gruppi erano abituati ad alimentarsi con junk food e cibi poco nutrienti e tutti hanno continuato a prendere i farmaci anti depressivi prescritti. Dopo 12 settimane, i punteggi medi di depressione erano migliorati in entrambi i gruppi, ma in misura maggiore nel gruppo che seguiva la dieta sana: circa un terzo di queste persone non era più classificato come depresso, rispetto all’8% delle persone nel gruppo di controllo. Il cibo, quindi, proprio come altri comportamenti sani come il riposo, può incidere positivamente sulla salute psicofisica. Questo non vuol dire che chi segue uno stile di vita sano, stia necessariamente sempre bene, ma l’alimentazione è un aspetto che possiamo controllare ed è un gesto di supporto e cura di sé che si può praticare tutti i giorni.